(Adnkronos) – Un giudice federale ha temporaneamente bloccato il tentativo di Donald Trump di rimpatriare velocemente, senza un ordine della magistratura, cittadini venezuelani, presunti membri della gang Tren de Aragua, invocando l'applicazione di una legge di guerra del 18esimo secolo, l'Aliens enemies act formulata con l'obiettivo di resistere ad un'invasione straniera. Accogliendo il ricorso presentato da cinque venezuelani, il giudice distrettuale James Boasberg ha ordinato lo stop per 14 giorni del loro rimpatrio forzato per valutare la legittimità del ricorso
a questa legge raramente usata. Ed ha inoltre bloccato la deportazione di tutti i migranti sulla base di questa legge, ordinando il rientro di tutti gli aerei già partiti verso l'America centrale. Fino al ricorso presentato ieri, la Casa Bianca infatti ha tenuto segreta la proclamazione, firmata da Trump venerdì, per applicare per la prima volta dai tempi della Seconda Guerra Mondiale le legge usata solo tre volte nella storia americana per bandire cittadini di governi ostili agli Stati Uniti. Al momento in cui il giudice Boasberg ha emesso il suo ordine, erano già partiti dal Texas due aerei con venezuelani a bordo diretti uno in El Salvador e l'altro in Honduras.
Secondo il giudice Boasberg vi sono seri dubbi legali riguardo agli argomenti usati per l'invocazione della legge del 1798, a partire dal fatto che applicandola si equipara la gang venezuelana ad un governo straniero. Il giudice inoltre ha affermato che i migranti forzatamente rimpatriati, che secondo l'ordine firmato da Trump potranno essere anche 14enni, rischiano un danno irreparabile "dal momento che saranno deportati in prigioni di altri Paesi o rimpatriati in Venezuela, dove rischiano persecuzioni se non di peggio".
Il dipartimento di Giustizia ha immediatamente presentato ricorso definendo la sentenza "un'enorme, non autorizzata imposizione sull'autorità esecutiva". Nel proclama si afferma che la gang Tren de Aragua condurrebbe "un'azione di guerriglia irregolare" contro gli Stati Uniti a nome del regime venezuelano. Un presunto legame che le associazioni per i diritti civili che sostengono il ricorso, l'American Civil Liberties Unione e la Democracy Fordward Foundation, ritengono non plausibile, ricordando che il regime di Maduro "è attivamente impegnato nella soppressione della gang". Inoltre denunciano il fatto che gli uomini di cui si è ordinata la deportazione non hanno alcun legame con gruppi criminali e anzi molti hanno lasciato il Venezuela per fuggire al regime e alla violenza delle gang. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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