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Ucraina, voci Usa contro Zelensky dopo lite con Trump: “Serve altro leader”

(Adnkronos) –
Dopo la lite nello Studio Ovale con Donald Trump, la fiducia degli Stati Uniti in Volodymyr Zelensky appare in caduta libera. Da Washington, uno dopo l'altro, arrivano messaggi che auspicano una nuova leadership a Kiev, magari con dimissioni dell'attuale presidente. 
"Abbiamo bisogno di un leader che possa trattare con noi, ed eventualmente possa trattare con i russi e porre fine a questa guerra", dice il consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, Mike Waltz, alla Cnn. "Se dovesse diventare chiaro che le motivazioni personali o politiche di Zelensky divergono dall’obiettivo di porre fine ai combattimenti, allora avremmo un serio problema". Waltz insiste sulla necessità che il presidente ucraino dimostri "pubblicamente e privatamente" di essere pronto a negoziare per la pace.  Nel corso dell’intervista, il consigliere rivela nuovi dettagli sulle possibili concessioni in un eventuale accordo tra Russia e Ucraina. "Questa guerra deve finire e ciò richiederà concessioni territoriali. Richiederà concessioni russe sulle garanzie di sicurezza. Sarà necessario che tutte le parti si siedano al tavolo. E stiamo lavorando duramente per far avanzare questi negoziati", spiega. Incalzato sui dettagli delle concessioni a Mosca, Waltz risponde: "Chiaramente si tratterà di una qualche forma di concessione territoriale in cambio di garanzie di sicurezza", citando il coinvolgimento con truppe sul terreno di paesi europei come Regno Unito e Francia.  Nelle stesse ore, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ribadisce che l'obiettivo degli Stati Uniti è portare la Russia al tavolo delle trattative. Tuttavia, secondo il politico repubblicano, Zelensky avrebbe compromesso questo sforzo durante il suo incontro nello Studio Ovale di venerdì, insistendo sulla necessità di garanzie di sicurezza, mettendo in discussione il vicepresidente JD Vance e cercando di "spiegare la storia dal punto di vista ucraino". "Stiamo cercando di portare Putin al tavolo delle trattative – dice Rubio durante un’intervista per Abc News – Tutti conoscono la storia, i trascorsi tra le parti. Ma la vera domanda è: possiamo portarli a negoziare? Questo è il nostro obiettivo. Non bisogna fare nulla per ostacolarlo. E purtroppo, Zelensky ha fatto esattamente il contrario, cercando in ogni occasione di "spiegare la storia dal punto di vista ucraino". Rubio critica l'atteggiamento del leader ucraino nei confronti del vicepresidente Vance. "Quando il vicepresidente ha detto che l'obiettivo è la diplomazia, Zelensky lo ha immediatamente interrotto, chiedendo: 'Di che tipo di diplomazia parliamo?'", ricorda il Segretario. Secondo Rubio, solo Trump ha una reale possibilità di portare Putin al tavolo negoziale per capire quali siano le condizioni per porre fine alla guerra. "Forse le loro richieste saranno irragionevoli, non lo sappiamo. Ma dobbiamo portarli a negoziare. Non si ottiene nulla se li si insulta o se si mantiene un atteggiamento ostile", sottolinea. L’intervistatore George Stephanopoulos incalza Rubio su un apparente doppio standard, chiedendogli "perché è accettabile chiamare Zelensky un dittatore, ma non insultare Putin?". "Sono tre anni che insultiamo Vladimir Putin, ma non è questo il punto. Il punto è che ora dobbiamo portarlo a negoziare – la risposta -. Nessuno sta dicendo che Putin debba vincere il Premio Nobel per la Pace o che sia un uomo meritevole di riconoscimenti umanitari. Dobbiamo solo trovare un modo per fermare la guerra, e l'unica via è il negoziato". "Abbiamo chiarito agli ucraini e agli europei per settimane di non intraprendere azioni che potessero far deragliare il processo. Purtroppo, Zelensky non è riuscito a trattenersi. Spero che si possa rimediare, che capisca che stiamo cercando di aiutare il suo Paese, prima che migliaia di altre vite vadano perse", afferma Rubio. Quando gli viene chiesto quali concessioni si aspettasse dalla Russia, il Segretario di Stato glissa: "Perché dovrei dirlo in diretta televisiva? È proprio questo il senso dei negoziati". Al coro si aggiunge anche Mike Johnson, speaker della Camera. Zelensky, dice a Nbcnews, "deve tornare in sé e ripresentarsi al tavolo con gratitudine oppure qualcun altro deve guidare il paese".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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