(Adnkronos) – "Irresponsabili le minacce" di Volodymyr Zelensky di colpire il Cremlino. Così il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, ha commentato le dichiarazioni del presidente ucraino, che ha ammonito Mosca a fermare la guerra o i leader del Cremlino dovranno nascondersi nei bunker. "Zelensky – ha detto Peskov in un briefing con i giornalisti – sta chiaramente continuando i suoi sforzi disperati… E' questo il motivo per cui diffonde minacce a destra e a manca, che è abbastanza irresponsabile". Intanto il comandante delle forze ucraine Oleksandr Syrskyi ha reso noto in un briefing che unità russe sono state intrappolate in direzione di Pokrovsk, lo snodo cruciale del Donetsk intorno a cui si combatte, dopo settimane di scontri che avevano spostato la linea del fronte verso nord. A Pokrovsk le unità russe di piccole dimensioni mandate in avanscoperta, secondo la nuova tattica lanciata da Mosca il mese scorso che Kiev ha definito dei 'mille tagli', sono state lasciate avanzare per 12-20 chilometri in profondità prima che le forze ucraine ne anticipassero le manovre isolandole all'altezza del fiume Kazennyi Torets. "La loro distruzione è in corso", ha spiegato il comandante. Sono stati quindi liberati 168 chilometri quadrati di territorio, e altri 182 liberati da sabotatori russi. Gli obiettivi delle forze di Mosca della scorsa primavera ed estate, creare zone cuscinetto nelle regioni di Kharkiv e Sumy, conquistare Pokrovsk e raggiungere il confine del Donetsk, avanzare a Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Kherson – "non sono stati realizzati", ha quindi rivendicato. Mosca ha notoriamente adottato di recente la nuova tattica con l'impiego di unità di assalto di piccole dimensioni – 4 o 6 soldati – per infiltrare il territorio controllato dalle forze ucraine, danneggiare la logistica ed esercitare pressioni. Tattica che è stata usata il mese scorso sui fronti di Dobropillia e Novopavlivka. “Abbiamo anticipato un tale sviluppo e ridispiegato unità per impedire il raggruppamento delle forze nemiche lungo la barriera costituita del fiume. In questo modo le unità nemiche sono avanzate in profondità per ritrovarsi in una specie di 'sacco'. Allo stesso tempo abbiamo chiuso la linea con azioni delle nostre forze di assalto aeree da assi convergenti da nord e da sud. Il nemico è finito in trappola. La sua distruzione è in corso". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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