(Adnkronos) – "C'è un tema che riguarda l'innesco delle malattie mentali che è quello dell'isolamento e della solitudine. Pensiamo riguardino soltanto una certa demografia", cioè gli anziani, "ma in realtà sono moltissimi i ragazzi ad esserne toccati. Probabilmente, quindi, dobbiamo cominciare a rivedere il concetto di categorie fragili, a fronte di cambiamenti che credo siano sotto gli occhi di tutti, e dobbiamo anche capire quali sono i fattori che influiscono sull'isolamento e che possono generare un impatto sulle categorie fragili e sulla loro definizione". Lo ha detto Nicola Palmarini, direttore Nica – National Innovation Centre for Ageing (Centro innovazione per l'invecchiamento) del Governo inglese, all'incontro organizzato da Triennale Milano in collaborazione con Lundbeck Italia, 'Brain Health Inequalities – Idee e strategie per non lasciare indietro nessuno', nell'ambito dell'Esposizione internazionale 'Inequalities'. Per trovare soluzioni che siano in grado di prevenire il disagio mentale e di intercettarlo precocemente dove già presente, "è necessario un intervento sociale e politico – spiega l'esperto – Non possiamo pensare soltanto all'intervento individuale, che è comunque necessario quando capiamo che una persona è in una situazione di difficoltà". Secondo Palmarini "è molto difficile" creare conoscenza, "awareness in tema di salute mentale, perché da una parte non è sempre semplice capire quando una persona è in difficoltà, e dall'altra non tutti hanno la disponibilità a confidarsi". Per questo "dovremmo fare molta prevenzione – avverte – non solo nei casi già conclamati, ma individuando e attenzionando anche i segnali più deboli, come appunto il rischio dell'isolamento e della solitudine, meccanismi di innesco che, in una serie di reazioni a catena, possono portare a patologie spesso molto difficili da curare". In Inghilterra la situazione relativa alla solitudine come fattore di rischio per il peggioramento della salute mentale "credo sia forse peggiore che in Italia – sottolinea Palmarini – Ritengo infatti che in Inghilterra ci sia più consapevolezza sul tema della fragilità e delle diseguaglianze, una sorta di forte cultura popolare pronta a riconoscere le tematiche di fragilità, con decine di associazioni di tutti i tipi che se ne occupano. Tuttavia, la differenza di condizioni sociali, e quindi la distanza all'interno delle varie classi, in Inghilterra è molto più evidente che in Italia, dove è ancora forte la coesione familiare, c'è un tessuto di relazione più 'mediterraneo', più vicino ai concetti di unità e di supporto".
—salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
(Adnkronos) - Jonella Ligresti fa causa (civile) ad Alberto Nagel e a Mediobanca. Lo apprende l'Adnkronos. La figlia dell'ex patron…
(Adnkronos) - Dopo i primi risultati delle elezioni regionali in Calabria, che vedono avviarsi verso una netta vittoria il candidato…
(Adnkronos) - Fa tappa a Palazzo Lombardia il camper della prevenzione di Ottobre rosa, mese dedicato a sensibilizzare sulla prevenzione…
(Adnkronos) - Il coinvolgimento di Maria De Filippi nella nuova edizione di 'Belve', anticipato dall'Adnkronos, sta diventando un giallo. Che…
(Adnkronos) - La Uefa "ha ribadito oggi la sua netta opposizione al fatto che le partite di campionato nazionali vengano…
(Adnkronos) - (dall'inviata Elvira Terranova) - “Era stato ucciso da poco l’europarlamentare democristiano Salvo Lima e ricordo nitidamente le parole…