(Adnkronos) – "Oggi la vera sfida è costruire una medicina di precisione, capace di offrire terapie sempre più mirate, farmaci su misura pensati per il singolo paziente, che agiscano sui meccanismi biologici alla base delle malattie. E' questa la direzione indicata dalla scienza, ed è nostro compito trasformarla in una prospettiva concreta di cura e di sviluppo per il Paese". Così Rosario Rizzuto, presidente del Centro nazionale per lo sviluppo di terapie geniche e farmaci a Rna e direttore del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Padova, aprendo oggi a Napoli i lavori del primo congresso scientifico nazionale del centro, in programma fino a domani presso l'Università Federico II. Finanziato con oltre 320 milioni di euro attraverso il Pnrr – Missione 4 Istruzione e Ricerca, il centro ha già mobilitato il 70% delle risorse disponibili, attivando una rete di collaborazioni che coinvolge università, Irccs, enti di ricerca, imprese biotech e startup. Il 42% dei fondi è stato destinato al Mezzogiorno, dove si concentra una parte rilevante delle attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico. "Abbiamo costruito un ecosistema virtuoso – spiega Rizzuto – che produce nuova conoscenza, rafforza la filiera della salute e crea opportunità per giovani ricercatori e ricercatrici, con oltre 1.700 persone coinvolte, tra cui 700 nuove assunzioni (di cui oltre il 65% donne) e 170 dottorandi attivi nei diversi poli del Centro. Un investimento non solo nella ricerca, ma nelle competenze, nella crescita imprenditoriale radicata nei territori e soprattutto nel Sud, come dimostra l'esperienza avviata proprio qui a Napoli". Particolare attenzione è stata riservata anche alla formazione, con iniziative mirate come il placement program realizzato in collaborazione con Fondazione Emblema e la PharmaTech Academy attiva nel quartiere di Scampia, che ha già formato 46 giovani in settori ad alta specializzazione. "Le nostre ricerche stanno generando risultati importanti – sottolinea Rizzuto – ma ciò che conta è che questi progressi si traducano subito in brevetti, nascita di startup, tutela della proprietà intellettuale e formazione imprenditoriale. L'obiettivo è chiudere il cerchio: dalla scienza alla cura, con un percorso interamente sviluppato in Italia". Rizzuto ha poi evidenziato il valore della struttura consortile del centro, che unisce sotto un'unica regia enti di ricerca e università pubbliche, istituzioni non direttamente controllate dal Mur e imprese private. "I centri nazionali – precisa – nascono anche per questo: creare un ambiente in cui competenze diverse lavorano insieme su progetti comuni, si confrontano quotidianamente, condividono saperi e visioni. E' questo che rende possibile un salto di qualità nella ricerca e nell'innovazione". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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