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Rena Majore, le alghe inghiottono la spiaggia de ‘La Sirenetta’: è polemica

(Adnkronos) –
Rena Majore: una distesa di sabbia dorata e mare intenso, incorniciata da dune e macchia mediterranea. Talmente selvaggia e incantata da essere scelta anche dalla Walt Disney come set del film 'La Sirenetta'. O questo almeno quello che si legge cercando la località su Google. Perché oggi di quella spiaggia, nel comune di Aglientu, si vede ben poco. La fine sabbia dorata, che in alcuni punti diventa anche rosa, è sommersa di alghe. Letteralmente. Cumuli, anzi montagne, di Posidonia ricoprono la spiaggia e rendono melmosa l’acqua, impedendo anche di farsi un bagno. Si può sperare solo nelle mareggiate, che se la corrente è giusta, pensano a ripulire la zona. Ma perché un sito di tale bellezza e richiamo turistico è lasciato così?  
I residenti e i gestori delle attività della zona puntano il sito contro il comune di Aglientu. "Non intervengono o se lo fanno, perché ripetutamente sollecitati lo fanno in maniera superficiale" dice all' Adnkronos il proprietario di una delle attività del villaggio turistico, spiegando che "quando vengono chiamati per segnalare la situazione alghe, trovano sempre una scusa: una volta è il mare agitato, una volta il vento, una volta è il weekend. E la Posidonia si accumula, formando montagne alte fino anche a due metri. Insomma siamo praticamente abbandonati". Mi spiegano che molte volte hanno mandato mail, pec, telefonato. È stata coinvolta anche la regione Sardegna. Ma la situazione non cambia e ogni anno si ripete. Solo nel 2023, l'anno in cui sono state girate le scene iconiche in cui la sirenetta salva Eric ed emerge dall'acqua sulla sua roccia, la spiaggia era da cartolina. Oggi invece chi scende al mare torna indietro e tra chi rimane la delusione è tanta. "E questa sarebbe la Gallura", sento dire al mio vicino di ombrellone.   C'è addirittura chi parla di una sorta di 'faida' tra il comune di Aglientu e quello di Santa Teresa. Si perché Rena Majore è proprio al confine tra i due. "Noi di Rena siamo più vicino a Santa Teresa e se dobbiamo andare a fare spesa andiamo là, quindi portiamo più introiti a un comune che non è il nostro. E loro per ripicca ci lasciano nel degrado. Sperando che i turisti si spostino verso altre spiagge come quella di Vignola", mi racconta V., che a Rena ha una casa da oltre 20 anni. La situazione dunque non è tutta uguale lungo questa parte della costa nord della Sardegna. Prendo la macchina e mi sposto proprio a Vignola.  La spiaggia è bellissima e pulitissima. Non più sabbia ma una spiaggia di piccoli sassolini che spiaggia divisa in tre parti: due lunghi arenili da cui si accede dal Paese e poi a sinistra la caletta della torre. E nessuna presenza di alghe. Prendo un caffè al chiosco più vicino alla torre e, ammirando la spiaggia e il mare limpidissimo, con riflessi che variano dall'azzurro al verde smeraldo, passando per il turchese e il blu, chiedo se loro hanno problemi con le alghe. "Certo ci sono anche qui, ma c'è il trattore che passa, raccoglie le alghe e le accumula. Poi quando la stagione è finita, si rimettono in mare", mi dice il ragazzo dietro il bancone.  
Sui social lo sdegno corre tra i commenti delle pagine Facebook dei tanti proprietari di case o affittuari stagionali. “Un ringraziamento speciale per l’incredibile disinteresse dimostrato verso la cura del villaggio di Rena Majore e la pulizia delle spiagge: un vero capolavoro di incuria che ogni anno riesce a superare quello precedente. È bello vedere come vengano valorizzati i cittadini che hanno investito i propri risparmi per acquistare una casa qui, credendo in un territorio che invece viene lasciato all'abbandono. E altrettanto toccante è l'accoglienza riservata ai turisti, che scelgono di venire a spendere i loro soldi in un luogo che evidentemente ha deciso di fare a meno del turismo. Possiamo convenire che la natura deve seguire il suo corso, ma non possiamo ignorare che una spiaggia trascurata porta inevitabilmente a una diminuzione della qualità dell’esperienza per proprietari e turisti. Un ambiente marino sano è fondamentale, ma ciò non implica abbandonare le nostre responsabilità nella gestione delle aree pubbliche. Anziché adottare pratiche ecocompatibili nella gestione della nostra costa scegliete di lasciare le spiagge ricoperte da un tappeto di alghe sotto la scusa della salvaguardia ecologica. Almeno siate coerenti: cambiate il cartello all’ingresso del paese da ‘Benvenuti’ a ‘Chi ve l’ha fatto fare?’, scrive Simone Collu sul gruppo Rena Majore.   Mentre in un altro gruppo un altro utente commenta: “Dopo un mese di vacanza a Rena Majore ancora non sono riuscita a fare un bagno nella nostra spiaggia, a causa delle montagne di alghe presenti. In tutti i comuni limitrofi, le alghe vengono rimosse e portate dietro dove formano bellissime dune (vedi dune di Chia). Solo per l'amministrazione comunale di Aglientu sono inamovibili, costringendoci a spostarsi con l'auto in altre spiagge. Visto che paghiamo Imu, nettezza urbana tutto l'anno per soli due mesi di presenza, vorremmo solo un minimo di rispetto e che una minima parte dei soldi pagati ci fosse restituita come servizio di pulizia spiaggia”. (di Arianna Menotti)   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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