(Adnkronos) – “Osserviamo, abbastanza sgomenti, il tentativo della destra, e oggi anche di Giorgia Meloni, di incendiare il clima politico con accuse insensate e pericolose all’opposizione. Come Pd, a partire dalla segretaria Elly Schlein, abbiamo espresso sempre parole di dura condanna per ogni tipo di violenza politica". Così i capigruppo del Pd al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga e il capo delegazione Pd a Bruxelles Nicola Zingaretti. "Chiediamo conto noi alla destra, soprattutto in Usa, di mettere al bando le armi che, in mano a estremisti, pazzi e delinquenti uccidono donne, uomini e spesso nelle scuole ragazze e ragazzi. Meloni oggi straparla. Accusarci di chissà quali nefandezze – affermano gli esponenti Dem – serve solo alla destra per coprire il nulla cosmico dell’azione di questo governo. Siamo alla vigilia della quarta manovra di questa legislatura e il Paese è fermo, sotto la minaccia dei dazi dell’amico Trump, con le aziende che invocano misure urgenti, con il rischio della perdita di posti di lavoro, con la sanità pubblica senza risorse e un anno scolastico che sta cominciando con l’ennesimo carolibri. Oggi Giorgia Meloni ha annunciato misure per il ceto medio. La aspettiamo in Parlamento per il confronto. Invece di accusarci per colpe che non abbiamo dimostri di saper governare. Fino ad ora non ci è riuscita”, concludono. "Con chi ce l’ha la premier Meloni? Perché punta il dito contro l’opposizione? La morte di Kirk è stato un omicidio orribile che va condannato. Invito la presidente del Consiglio, proprio perché ha la massima responsabilità politica e di governo, a chiedere a tutti di non alzare i toni e a non accusare l’opposizione, come stanno facendo i suoi ministri, di essere responsabile della campagna di odio", afferma Angelo Bonelli di Avs. "Io ho sempre preso le distanze dalla violenza e lo faccio anche oggi, ho dato la mia solidarietà alla premier quando ha subito attacchi infami che hanno coinvolto sua figlia. Ma sentirsi accusati di essere alla base del clima di odio che ha portato alla morte di Kirk è un’operazione indegna e gravissima", rileva l'esponente dei Verdi. "Chiedo alla presidente Meloni – rimarca Bonelli – le minacce che ho ricevuto, tra cui l’invito a uccidermi e messaggi di odio rilanciati dal sindaco Bandecchi, meritano o no la sua attenzione? Io posso passeggiare con mia figlia senza essere insultato e minacciato? È legittimo che il direttore del Tempo, Cerno, mi definisca complice dei terroristi di Hamas con tanto di foto in prima pagina come se fossi un bersaglio? Io le chiedo di invitare tutti ad abbassare i toni per fermare un’escalation che rischia di far male al nostro Paese", conclude. "La presidente Meloni ha ragione quando riconosce che anche in Italia il clima sta diventando insostenibile. Anch’io, come lei, sono inorridito davanti alle manifestazioni di esultanza per l’assassinio di Charlie Kirk, un giovane padre di famiglia con le sue idee sulle cose della vita, da accettare e condividete oppure rifiutare – dichiara Osvaldo Napoli della segreteria nazionale di Azione – . Ma tutto è diventato fuori misura. Il discorso pubblico si misura non più per le proposte e le idee, ma per la forza che mettiamo nel denigrare, deridere e umiliare un avversario. Il sarcasmo lasciato cadere a piene mani per criticare un avversario intossica il linguaggio dei social e quello della politica. E tutto è iperbolico. Chi ha ucciso Kirk pensando di uccidere le sue idee è un assassino fanatico, privo di idee che se le avesse avute avrebbe sfidato Kirk a un confronto". Ma, prosegue, "se per contestare l’esito del voto qualcuno decise di dare l’assalto al Congresso americano, e lanciare nella mischia un manipolo di violenti, non stava forse sdoganando l’idea che con la violenza e la prevaricazione si può ottenere quello che è stato liberamente negato nelle urne? Il punto è che la politica, non solo Meloni, fatica a riconoscere i limiti della propria azione e fatica soprattutto a riconoscere l’importanza di concedere all’avversario quello che noi ci aspetteremmo da lui: il reciproco contegno nell’uso della parola, il reciproco rispetto della dignità, insomma la condivisione di quei valori minimi grazie ai quali esiste una grammatica comune. Sono questioni che riguardano tutta la politica, diventano irrisolvibili quando si pensa che esse riguardino soltanto i nostri avversari", conclude. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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