(Adnkronos) – "Non succede tutti i giorni che un'azienda italiana si espanda all'estero, quasi sempre succede il contrario". Le parole di Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe-Mediaset, pronunciate al Tg5 subito dopo l'annuncio di un'Opa lanciata per portare il suo Gruppo a salire oltre il 30% nella tedesca Prosiebensat, assumono una valenza 'nuova' anche alla luce del clima che la guerra commerciale sui dazi voluti da Donald Trump ha prodotto negli ultimi giorni. Per alcuni aspetti soprattutto. Il primo è il peso di un'operazione che mette insieme piuttosto che separare, il contrario di una logica difensiva e protezionista. Vede un gruppo italiano muoversi con una strategia realmente europea, con l'obiettivo dichiarato di consolidare un settore in su cui si scommette. Le intenzioni di Pier Silvio Berlusconi sono quelle di creare una media company paneuropea, aggiungendo al mercato italiano e a quello spagnolo, anche il mercato tedesco. Tornano utili le parole dell'amministratore delegato di Mfe-Mediaset. "Non nascondo che un progetto così ambizioso, che riguarda anche il primo mercato d'Europa, cioè la Germania, in un settore iper competitivo, dominato dai giganti del web, come quello dei media, è un qualcosa che ci dà orgoglio". L'altro aspetto è quello finanziario. Il progetto, che ha motivazioni fortemente industriali, ricordando le stesse parole di Pier Silvio Berlusconi, "Noi non siamo dei raider", per gli aspetti tecnici legati all'offerta potrà subire inevitabilmente, come avviene per tutte le altre operazioni che sono in corso, le conseguenze delle fibrillazioni sui mercati innescate dalla guerra commerciale iniziata dal presidente americano. Tecnicamente, l'offerta non è ancora partita e sarà la Bafin, la Consob tedesca, ad approvare il prospetto informativo e decidere la data di apertura. E' ipotizzabile che sul prezzo possa influire l'andamento dei titoli, sia dell'acquirente sia dell'acquisito, ma il successo dell'operazione sarebbe alla fine un buon segnale per i mercati. C'è anche un elemento politico, che si lega a quello industriale. "Io penso che un'azienda italiana che va a creare il primo vero gruppo media europeo sia un qualcosa di positivo non solo a livello economico ma che sia anche un bel segnale politico e spero i Governi di singoli Paesi vedano questa operazione con il favore che merita", ha evidenziato Pier Silvio Berlusconi. In questo senso, se un'operazione come quella di Mfe su Prosiebensat andasse a buon fine potrebbe essere letta come una risposta costruttiva, come sarebbe del resto anche un via libera tedesco a Unicredit su Commerzbank, all'esigenza di rendere più forte l'Europa, e le imprese europee, in una competizione globale sempre più difficile. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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