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Leone XIV, primo viaggio del Papa: ecco perché potrebbe scegliere la Turchia

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Sarà in Turchia il primo viaggio apostolico di Papa Leone XIV? L'idea che l'anniversario del Concilio di Nicea possa segnare il primo viaggio del successore di Francesco è affascinante, ma dipende da vari fattori, tra cui la visione teologica della Chiesa di cui è portatore il nuovo Pontefice.  La data segnata sul calendario della Santa Sede per ora è quella del prossimo 24 maggio. Quello è il giorno che agli inizi dello scorso gennaio era stato scritto nell'agenda di papa Bergoglio, che sarebbe arrivato nell'antica città dell'Asia Minore, situata sulle rive del lago Ascanio, nel luogo dove oggi sorge İznik, città della Turchia, insieme al patriarca Bartolomeo di Costantinopoli per ricordare il 1700esimo anniversario del Concilio. Esattamente il 20 maggio il mondo cristiano farà memoria del giorno di apertura – 1.700 anni fa – del Concilio di Nicea, celebrato nel 325, il primo Concilio ecumenico della storia. Da esso è venuto il Credo che, completato dal Concilio di Costantinopoli del 381, è diventato la carta d'identità della fede in Gesù Cristo professata dalla Chiesa. L'anniversario ricorre in quest'anno giubilare, incentrato su "Cristo nostra speranza", e come aveva sottolineato Francesco – in un momento storico come quello che viviamo, segnato dalla tragedia della guerra e da innumerevoli inquietudini e incertezze – "l'essenziale per i cristiani, la cosa più bella, la più attraente e a un tempo la più necessaria, è proprio la fede in Gesù Cristo proclamata a Nicea: è questo il compito fondamentale della Chiesa".  Il Concilio di Nicea è uno dei momenti fondativi della storia della Chiesa dei primi secoli, quando ancora era lontano lo Scisma d'Oriente che portò alla nascita dell'Ortodossia. Fu convocato dall'imperatore Costantino per risolvere le controversie dottrinali all'interno del cristianesimo, in particolare riguardo alla natura di Cristo, che portò alla formulazione del Credo niceno, un documento fondamentale per la cristianità. Questo Concilio ha avuto una straordinaria importanza, non solo dal punto di vista teologico, ma anche ecumenico, poiché ha posto le basi per il cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero Romano. Sarebbe significativo se Papa Leone XIV volesse dedicare il suo primo viaggio internazionale a un anniversario epocale come quello del Concilio di Nicea, confermando così il desiderio del suo predecessore. Papa Francesco ha sempre posto un forte accento sull'ecumenismo e sul dialogo tra le diverse confessioni cristiane. L'anniversario del Concilio di Nicea, che rappresenta un momento fondamentale di unità della Chiesa cristiana, potrebbe essere un'occasione per ribadire l'impegno della Chiesa Cattolica nel promuovere l'unità tra i cristiani, come già fatto dal pontefice argentino con incontri con leader ortodossi e protestanti. Un viaggio a Nicea potrebbe essere simbolicamente potente come segno di continuità nel percorso ecumenico della Chiesa. Il Concilio di Nicea è stato cruciale per definire la divinità di Cristo e la struttura della fede cristiana. Un viaggio in Turchia, dove si trovava la città di Nicea, sarebbe quindi altamente simbolico per un Papa che vuole sottolineare l'importanza della dottrina cristiana e della continuità teologica della Chiesa cattolica con il passato. L'ecumenismo con la Chiesa Ortodossa è sempre stato un tema caro a Francesco. La celebrazione del Concilio in un contesto che coinvolge sia cattolici che ortodossi potrebbe offrire una visibilità globale al dialogo e portare avanti la cooperazione tra le due tradizioni cristiane. L'anniversario di Nicea potrebbe rappresentare un'opportunità per rafforzare le relazioni con le chiese ortodosse, in particolare quelle del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, che ha avuto un ruolo fondamentale durante il Concilio stesso. La Turchia è un Paese a maggioranza musulmana, e la sua relazione con il Vaticano è stata storicamente complessa. Tuttavia, Francesco ha sempre mostrato interesse per il dialogo interreligioso e un viaggio del successore Leone XIV a İznik potrebbe essere una dichiarazione significativa di apertura e di dialogo tra le religioni, così come un atto simbolico di riconciliazione cristiana. (di Paolo Martini) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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