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La lettera, l'abbonamento al giornale, l'ultima intervista. La morte delle gemelle Ellen e Alice Kessler, decedute insieme all'età di 89 anni per suicidio assistito, in Germania monopolizza in particolare l'attenzione dell'Abendzeitung il quotidiano bavarese a cui le due ballerine e cantanti erano particolarmente legate. Nella sua edizione online, il giornale evidenzia il rapporto affettivo costruito con le due abbonate speciali nel corso di decenni. E in un articolo oggi offre elementi che aiutano a comprendere la meticolosità e la razionalità della scelte delle due sorelle. "Poco prima della sua morte Alice Kessler ha disdetto l'abbonamento all'Abendzeitung. Lunedì mattina (17 novembre), il postino ha consegnato una lettera all'Abendzeitung. Nella missiva, Alice cancellava l'abbonamento congiunto delle gemelle al giornale dopo decenni. Inizialmente aveva digitato al computer la data del 30 novembre, poi aveva corretto la data a mano con una penna a sfera: 17.11.2025", si legge sull'Abendzeitung. "Sotto c'era il suo autografo, forse l'ultimo della sua vita. Con una sottolineatura lunga e decisa, vibrante come le vite delle gemelle protagoniste. Un atto finale". Sui media, si fa riferimento anche a regali che le gemelle avrebbero inviato nelle ultime ore a persone a cui erano legate. In almeno un caso, il dono sarebbe stato accompagnato dalla richiesta di aprire il pacchetto dopo la data del 17 novembre, quella scelta dalle sorelle per porre fine alle proprie vite. I problemi fisici e l'intervista Il quotidiano ricorda che "al gala per il 70° anniversario dell'Abendzeitung" le gemelle Kessler "si erano esibite. Alice aveva persino fatto la spaccata sul palco del Deutsches Theater tutto esaurito. A 81 anni!", quindi solo 8 anni fa. Il giornale offre elementi che possono aiutare a comprendere il quadro. Negli ultimi anni "Ellen aveva subito interventi chirurgici ed entrambe soffrivano di dolori, nonostante decenni di disciplina ed esercizio fisico fino a tarda età. Il tema dell'invecchiamento non era affatto un tabù per loro. Autodeterminazione fino alla morte: questo era il loro credo". Ad agosto 2024, le parole di Ellen: "Mi hanno impiantato un pacemaker e poi ho iniziato a curare le infezioni del tratto urinario. Le pillole mi fanno quasi deprimere, mi buttano giù. Non ho mai sperimentato simili sbalzi d'umore prima". Abendzeitung ricorda che le sorella "parlavano apertamente dell'incapacità di comprendere" la situazione di "altre persone (importanti)" che "diventavano impotenti nella loro vecchiaia e necessitavano di cure. Un'operazione dopo l'altra, in definitiva inutile, l'isolamento con una flebo o in una casa di cura: questa non era un'opzione per le Kessler. Era semplicemente una prospettiva orribile da evitare a tutti i costi".
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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