Categories: breaking News

Il caso Starlink racconta il metodo Musk (e Trump), sempre in bilico tra promessa e minaccia

(Adnkronos) –
Starlink sì, Starlink no. Con l'interruttore nelle mani di Elon Musk, che non fa alcun mistero dell'intenzione di utilizzarlo per assecondare i propri interessi. Accendere o spegnere un sistema satellitare da cui oggi dipende il destino militare dell'Ucraina e da cui domani potrebbe dipendere la sicurezza di molti paesi europei, Italia inclusa.  Nelle parole del miliardario americano, che prima avanza un'ipotesi e poi la smentisce, avendola comunque messa sul tavolo, c'è un metodo che è insieme comunicazione e strategia negoziale: forte di una posizione di partenza di forza, in questo caso il monopolio di fatto di Space X con Starlink nel 'mercato' dei satelliti, oscilla sempre tra la promessa e la minaccia. Cosa succederebbe se spegnesse Starlink in Ucraina? La domanda serve a 'pesare' il valore del sostegno dato, che presuppone altri due passaggi chiave: prima ringraziare e poi pagare. Vale per Zelensky e vale per la Polonia, che non deve azzardarsi a protestare.  Starlink resta accesso, è la rassicurazione, perché è una concessione arbitraria e, in quanto tale, va remunerata con accondiscendenza al disegno principale, quello che vede Musk e Donald Trump fortemente interessati a far finire i prima possibile la guerra in Ucraina, alle condizioni possibili, che difficilmente saranno quelle auspicabili. Non c'è spazio né per troppe rivendicazioni né per chissà quale spazio negoziale.  E' lo stesso approccio scelto dal presidente degli Stati Uniti Trump su tutti i dossier più caldi, dalla guerra in Ucraina e la 'mediazione' tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, alle mire su Groenlandia e Panama, fino alla guerra commerciale con i dazi.  Sul tavolo finiscono l'influenza o la forza, militare, commerciale o industriale che sia, che viene fatta pesare con l'obiettivo chiaro di raggiungere un risultato: in mezzo, ci sono i due concetti più cari a questa logica negoziale, la promessa e la minaccia, che si legano all'effetto finale, la ricompensa o la ritorsione.  Qualsiasi decisione che preveda un accordo con Musk o con Trump deve inevitabilmente tenere conto di questo schema. Si può anche fare ma con la consapevolezza che si legano i propri interessi a quelli di chi esercita il potere a monte, il miliardario e il presidente degli Stati Uniti. Se coincidono, può esserci un vantaggio. Se divergono, si possono iniziare a contare i danni. (Di Fabio Insenga)  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

staff

Recent Posts

Milan-Sassuolo 2-2, caos finale tra Var e gol annullati. Cos’è successo

(Adnkronos) - Milan-Sassuolo di oggi, domenica 14 dicembre, finisce 2-2 tra le polemiche. I rossoneri, sotto in avvio dopo il…

1 ora ago

Schlein sfida Meloni: “Esca da Palazzo, priorità italiani carovita e sanità”

(Adnkronos) - Divise da qualche chilometro in linea d'aria, va in scena il confronto a distanza tra Elly Schlein e…

1 ora ago

Serie A, oggi Udinese-Napoli – La partita in diretta

(Adnkronos) - Il Napoli torna in campo in Serie A. Oggi, domenica 14 dicembre, gli azzurri affrontano l'Udinese al Bluenergy…

2 ore ago

Firenze, cadavere trovato in un baule: fratelli ricoverati in struttura protetta

(Adnkronos) - Sono stati presi in carico dai servizi sanitari e trasferiti in una struttura residenziale protetta i due fratelli…

3 ore ago

Ucraina, Zelensky a Berlino: “Kiev non chiederà di entrare in Nato se ottiene garanzie di sicurezza”

(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato oggi, 14 dicembre 2025, a Berlino, dove sono in programma incontri…

3 ore ago

Meloni e la battuta: “Il centrosinistra si porta sfiga come la carta della pagoda”

(Adnkronos) - Giorgia Meloni estrae la 'carta della pagoda' nel suo intervento di chiusura a Atreju. La presidente del Consiglio,…

3 ore ago