in

Giovanni Allevi: “Il sorriso mi ha aiutato a restare vivo”

(Adnkronos) – "Appena ricevuta la diagnosi di mieloma, dopo un momento di disperazione, non mi sono chiesto ‘cosa sarà di me’, mi sono chiesto: ma quali note corrispondono alle sette lettere della parola 'mieloma'? Ho fatto un ragionamento matematico, e da queste sette lettere è scaturita una melodia bellissima”. C’è tutto il 'Giovanni Allevi pensiero' in queste parole, che il compositore regala all’Adnkronos in una conversazione alla Festa del cinema di Roma dove oggi viene presentato nella sezione 'Special Screening' il docufilm 'Allevi – Back to Life', diretto da Simone Valentini. Un’idea di fondo, quella di un concerto che sublimasse il suo vissuto trasformandolo in musica. È quella che ha tenuto in vita Allevi durante il percorso della sua malattia, e che sta alla base del film. Come ci racconta: “Da quando sono entrato in ospedale mi sono posto questo obiettivo, scrivere una composizione a partire proprio da queste sette note, così è nata l’idea del concerto per violoncello e orchestra. Perché violoncello? Perché mi tremavano talmente le mani che ho pensato che non sarei mai più stato in grado di suonare il pianoforte". Il sogno di vedersi sul palco ad eseguire la creazione nata in corsia ha accompagnato la degenza in ospedale, "come un diario in cui sfogare le mie emozioni, dall’angoscia alla gioia sfrenata e all’attenzione verso l’infinito". Nel film, in cui compaiono le testimonianze di amici, musicisti e collaboratori, il tema della 'battaglia' è forte, ma Allevi viene descritto come un 'eroe gentile', come uno stoico che ha affrontato la malattia ma che al tempo stesso è riuscito a mantenere il sorriso. "Io sono orgoglioso di questa definizione, spero che il mio dolore e la mia paura, ancora presenti nel mio corpo, non vadano ad inficiare questo mio sorriso, voglio mantenerlo vivo”. Il ricordo va all'ultima apparizione sul palco di Sanremo, quando Allevi fece un discorso indimenticabile parlando dell'anima, che va oltre il corpo. Un’intuizione di Kant "che ho voluto portare sul palco di Sanremo perché mi è stata di grande aiuto nel momento in cui io vedo la morte in faccia su quel letto d’ospedale, in cui il dolore fisico mi attanaglia. Riuscire a entrare in contatto con una realtà più grande, più forte del dolore, farmi abbracciare da questa dimensione metafisica mi ha regalato un grande sollievo”. In questi mesi, Allevi ha fatto esperienza "dell’immenso amore che la gente ha tenuto in fondo al cuore per me, io non me lo aspettavo -racconta all'Adnkronos- Questi abbracci, questa sicurezza che ho visto nelle persone sono state una sorpresa meravigliosa. Quando l’incontro le persone piangono. E anche io, abbracciandole, mi commuovo. Questo cosa significa? Che abbiamo abbandonato le maschere, le sovrastrutture e siamo entrati in contatto con qualcosa di puro, di bello e di profondo”. Tra le cose che "ho imparato e voglio trasmettere, c'è la voglia di sentirsi vivi, nonostante la malattia”. Il film è dedicato alla sorella Stella, scomparsa qualche giorno dopo la diagnosi della malattia. “La mia riconoscenza verso di lei è infinita, è stata un gigante nella mia vita -rivela il compositore- perché lei, poco più grande di me, aveva due lauree e un diploma in pianoforte e mi ha introdotto alla musica, la poesia, la filosofia. Mi è stata vicina nei momenti difficili”. Suol set, l'atmosfera era speciale e niente era scontato, come racconta il regista del film Simone Valentini. "Mentre stavamo facendo le riprese dell’ultimo giorno, Giovanni è venuto e mi ha detto 'io devo dire delle cose'. Abbiamo fatto così la prima intervista del documentario, non era prevista. È stata il punto di partenza per ricostruire poi tutto il resto, ed è stata veramente commovente”. La cosa più importante "che ho imparato durante la lavorazione del film è stata l’attesa -dice il regista- Perché mentre giravamo il documentario venivano proiettati appuntamenti nel futuro e noi dovevamo aspettare. Ho imparato ad aspettare con pazienza gli appuntamenti con la vita". Il sorriso di Allevi, la chiave di tutto. "Dopo essere passati attraverso il buio, attraverso la complessità anche musicale da cui provengo, ecco che arriva un sorriso, una semplicità, che poi è complessità risolta”, dice Allevi. "Però -chiosa col sorriso- quella semplicità costa”. (di Ilaria Floris) 
[email protected] (Web Info)

Cosa ne pensi?

Dall”orologiaio’ di Maurizio de Giovanni all’autobiografia di Renato Pozzetto, le novità in libreria

Richiamo mais per popcorn, contaminazione da alcaloidi tropanici: cosa sono