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Giorno della Memoria, Meloni: “Antisemitismo non sconfitto”. Mattarella ad Auschwitz

(Adnkronos) – "Ottant’anni fa l’orrore dello Shoah si è mostrato al mondo in tutta la sua terrificante forza. Il 27 gennaio 1945 i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti, e insieme ad essi è crollato anche quel muro che impediva di vedere chiaramente l’abominio del piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel giorno dell'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz dove oggi si svolge una mega cerimonia con diversi capi di Stato, dal monarca britannico re Carlo al cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. Per l'Italia c'è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  "Uomini, donne, bambini e anziani strappati dalle loro case, costretti a lasciare tutto, portati nei campi di sterminio e uccisi solo perché di religione ebraica. Un piano la cui premeditata ferocia fa della Shoah una tragedia che non ha paragoni nella storia", prosegue la premier. "Un piano, quello condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l’infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni. Un abisso a cui si contrappose il coraggio di tanti Giusti, che non esitarono a disobbedire e a rischiare la propria stessa vita per salvare quella di migliaia di innocenti", sottolinea Meloni. "L’antisemitismo non è stato sconfitto con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz. È una piaga che è sopravvissuta alla Shoah, ha assunto declinazioni diverse e si propaga attraverso strumenti e canali nuovi. Combattere l’antisemitismo, in tutte le forme in cui si manifesta, antiche e moderne, è una priorità di questo Governo", afferma. "Impegno mai venuto meno e che intendiamo portare avanti con forza e determinazione, anche attraverso l'elaborazione della nuova Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società", aggiunge la premier. "Oggi celebriamo il Giorno della Memoria della Shoah, ricordiamo i nomi e i cognomi delle vittime e rinnoviamo la memoria di quei fatti, anche attraverso la testimonianza dei sopravvissuti e dei loro discendenti", sottolinea Meloni. "Testimoni viventi di una pagina orribile del nostro passato, ai quali rendiamo ancora una volta il nostro ringraziamento. Perché, se oggi conosciamo ciò che è accaduto, lo dobbiamo soprattutto a loro. 'Sono vivo affinché possa testimoniare. C'era un disegno più grande per me, e andrò avanti a ricordare fin che vivrò', ha detto Sami Modiano. È un insegnamento straordinario, che dobbiamo far nostro per coltivare la memoria e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni", ha concluso. “Il Giorno della Memoria rappresenta un momento di profonda riflessione sulla indelebile tragedia della Shoah, che ha segnato in maniera irreversibile la coscienza collettiva e la storia del nostro continente. Ricordare le vittime di quell’orrore significa riaffermare, con consapevolezza e responsabilità, i principi di dignità umana e di coesione sociale su cui si fondano la nostra Repubblica e la convivenza civile". Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in occasione del Giorno della Memoria. "Coltivare la memoria non è soltanto un atto di rispetto verso il passato, ma un’esigenza imprescindibile per costruire un futuro radicato nei valori della libertà e della democrazia. La conoscenza storica rappresenta uno strumento essenziale per contrastare ogni forma di negazionismo, di intolleranza e di discriminazione, affinché il ricordo continui a vivere nelle coscienze, illuminando il nostro cammino verso una società più giusta”, ha concluso Piantedosi. "Nella ricorrenza del Giorno della Memoria, ricordiamo commossi le vittime della Shoah e rinnoviamo l’impegno a conservarne il ricordo affinché simili atrocità non si ripetano. L'educazione al rispetto di ogni persona e la promozione della dignità umana sono per noi un dovere verso le future generazioni". Così il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara in un messaggio su X. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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