(Adnkronos) – "Continuare a supportare attivamente il lavoro dell’Osservatorio regionale campano sul disturbo da gioco d’azzardo è assolutamente prioritario. Il quadro nazionale che emerge analizzando la situazione attuale ci dice molto chiaramente che il consumatore medio fa grande fatica a distinguere tra gioco legale e gioco illegale, soprattutto online. Un canale, quest’ultimo, cresciuto in maniera esponenziale nelle diverse regioni italiane anche grazie all’applicazione dei cosiddetti distanziometri che hanno solo danneggiato le reti locali di punti di gioco legali, risultando del tutto inefficaci per quanto riguarda il contrasto al gioco patologico. Basta guardare il numero dei soggetti in cura in aumento per capire che bisognare ragionare seriamente su altre soluzioni, meno populiste e più performanti”. Così Imma Romano, in rappresentanza di EGP-FIPE, l’Associazione Nazionale di categoria della FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio, a margine dell’incontro dal titolo “Il valore del pensare e agire in rete” tenutosi oggi a Napoli in occasione della giornata regionale “No gambling day”. "L’obiettivo deve essere quello di tutelare al meglio tutti i consumatori – continua Romano – La convinzione errata secondo cui il giocatore 'sfrenato' è per noi un buon cliente non ha ragione di esistere. Il soggetto affetto da questo tipo di disturbo rappresenta un problema in primis per gli operatori nelle sale per via dei comportamenti che assume nei punti vendita, difficili da gestire e fastidiosi per gli altri clienti”. “Bisogna puntare sulla prevenzione per mettere in campo, in una virtuosa sinergie tra operatori di sala e operatori sanitari, azioni efficaci che facciano conoscere i rischi del gioco non controllato e per consentire la realizzazione di presidi sanitari prossimi agli stessi luoghi di gioco. La presenza degli operatori sanitari nelle sale, che abbiamo già sperimentato in due progetti di successo a Salerno e Caserta, consente ai clienti di sapere che esiste un supporto a loro disposizione a cui rivolgersi in caso di necessità. Questa sinergia si completa attraverso la formazione di chi lavora nelle sale mediante corsi specifici capaci di fornire gli strumenti per comunicare nel modo giusto e riconoscere in tempo i segnali di un atteggiamento di dipendenza. Prevenzione e Formazione rappresentano, dunque, l’unica alternativa efficace, concreta e non demagogica, per contrastare il Disturbo da gioco d’Azzardo”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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