(Adnkronos) – Decine di migliaia di persone hanno partecipato questa sera alla fiaccolata pro Gaza a Genova. "Non possiamo accettare di fare un passo indietro, siamo qui per dire a gran voce Palestina libera" ha detto la sindaca di Genova Silvia Salis. "Non diciamo solo Palestina libera, ma diciamo stop al genocidio", ha aggiunto Salis che si è detta orgogliosa di essere la sindaca della città. Il corteo principale è partito intorno alle 20.30 dalla sede di Music for Peace in via Balleydier. I portuali del Calp si sono staccati dal corteo principale e si sono diretti in porto dove si era sparsa la voce una nave carica di armi fosse in procinto di partire. "I portuali di Genova – scrive Usb in una nota -organizzati con il Calp e l'Usb hanno impedito il carico della nave Zim New Zealand di materiale bellico diretto a Israele, occupando il Terminal Spinelli e proclamando immediatamente lo sciopero. Pochi minuti fa, attorno alle 22, si è avuta conferma che la nave sta abbandonando il porto senza aver caricato i container. A Genova non c'è spazio per i traffici di armi, non c'è spazio per le complicità con il governo genocida di Israele. Con la Palestina nel cuore". Intorno alle 22 i portuali hanno abbandonato il porto e si sono diretti verso il centro per ricongiungersi al corteo principale che ha attraversato la città, sostando in via Balbi a solidarizzare con gli studenti che da martedì occupano il rettorato di via Balbi in protesta contro la mancata presa di posizione del rettore Federico Delfino sulla situazione a Gaza. Contemporaneamente alla cattedrale di San Lorenzo in centinaia hanno partecipato alla veglia organizzata dall'arcivescovo Marco Tasca alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Marco Bucci e la sindaca Silvia Salis. "Il mondo sta vivendo una situazione molto difficile e delicata – ha dichiarato Bucci -. Il nostro Arcivescovo Marco Tasca ha invitato tutta la Comunità genovese a raccogliersi in un momento forte di riflessione e preghiera. Questa veglia, organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, ci ricorda che il bene della pace, troppe volte dato per scontato, in moltissime aree del mondo è un miraggio che popoli sfiniti non riescono a raggiugere. Il dramma tra Ucraina e Russia, quello della Terra Santa con la guerra tra Israele e Palestina sono i conflitti che maggiormente scuotono ogni giorno le nostre coscienze, ma non può lasciare indifferenti il lungo elenco di Paesi in cui quella della armi è la quotidiana e unica voce che sentono intere popolazioni stremate, che l'arcivescovo ci ha invitato a non dimenticare". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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