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Israele avrebbe annullato le sanzioni previste per oggi contro Gaza. Sanzioni che prevedevano la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l'Egitto.
Le misure erano state annunciate martedì dopo che Hamas aveva inizialmente consegnato solo i resti di quattro dei 28 ostaggi morti detenuti nella Striscia dai terroristi palestinesi. Secondo l'emittente pubblica Kan, Israele avrebbe annullato le misure poiché Hamas ha restituito nella serata di ieri quelli che sostiene essere i corpi di altri quattro ostaggi. Inoltre, Hamas ha informato i mediatori che consegnerà altri quattro corpi di ostaggi deceduti in Israele nel corso della giornata di oggi, secondo quanto riferito al Times of Israel da un diplomatico mediorientale e da una seconda fonte informata sulla questione. Intanto due delle quattro salme consegnate ieri da Hamas sono state identificate: sono quelle del soldato Samir Nimrodi, sequestrato dalla base del valico di Erez il 7 ottobre del 2023, a 19 anni, e Uriel Baruch, 35 anni, rapito al festival Nova. La restituzione della salma di Samir è la prima conferma della sua morte. La famiglia ha denunciato, in un comunicato diffuso nelle ultime ore, che "era stato rapito crudelmente dalla sua base e ucciso da Hamas durante il sequestro". Uriel era insieme all'amico Michel Yoav al rave. I due erano riusciti subito a fuggire sull'auto di Uriel ma una cellula di Hamas aveva aperto il fuoco contro la macchina al Mafalsim Junction. Video diffusi in quei giorni avevano mostrato le immagini di Michael, morto nell'auto, e di Uriel, steso a terra fuori. Ma non si era più saputo nulla di lui. La famiglia era stata in un primo momento informata dai militari dell'Idf che era stato probabilmente portato a Gaza. In seguito, nel marzo dello scorso anno, nuovi elementi di intelligence avevano indicato che Uriel era stato ucciso il 7 ottobre e che a Gaza era stato portato il suo corpo già privo di vita. La terza salma restituita da Hamas ieri sera appartiene ad Eitan Levy, 53 anni, Levy, taxista di Bat Yam, era stato considerato come disperso per 40 giorni dopo il sette ottobre, prima di essere riconosciuto come ostaggio. Dopo 62 giorni, l'Idf aveva informato la famiglia che era stato probabilmente ucciso e che il suo corpo era stato portato a Gaza. Levy aveva lasciato un cliente al kibbutz di Beeri poco dopo le sette del mattino del giorno degli attacchi. Ha subito chiamato il figlio per dirgli dei razzi di Hamas e il figlio ha sentito gli uomini di Hamas arrivare e aprire il fuoco prima che la chiamata fosse chiusa. La quarta salma invece potrebbe non appartenere a un ostaggio, secondo i primi esami effettuati in Israele.
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