(Adnkronos) – "Il fumo è responsabile dell'85-90% dei casi di tumore polmonare e in Italia i fumatori rappresentano ancora il 24% della popolazione adulta, sopra i 15 anni, cioè quasi 1 persona su 4. Dopo un periodo di calo, grazie anche alla legge Sirchia, il numero dei fumatori è tornato a crescere negli ultimi anni. Le cause? L'introduzione delle sigarette elettroniche e dei dispositivi a tabacco riscaldato, ma anche l'impatto della pandemia da Covid-19, che ha modificato abitudini e percezioni del rischio". Così all'Adnkronos Salute Giulia Veronesi, professore ordinario all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttrice della Chirurgia toracica dell'Irccs ospedale San Raffaele, membro del Comitato strategico e del Comitato antifumo della Fondazione Umberto Veronesi, intervenendo oggi in Senato all'incontro 'Prevenire i tumori, proteggere la salute: strategie e politiche sul fumo'. Un confronto tra esponenti del mondo politico, della ricerca e della sanità pubblica promosso su iniziativa della vicepresidente del Senato Licia Ronzulli e organizzato in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi Ets. Obiettivo: discutere nuove azioni di contrasto al tabagismo, con un focus sull'efficacia della leva fiscale come strumento di prevenzione, ovvero aumentare in modo importante le accise sui prodotti del tabacco, portando il prezzo del pacchetto di sigarette a oltre 10 euro, e aumentando in maniera proporzionale la tassazione su tutti i prodotti contenti tabacco e nicotina. "Ogni giorno, come chirurgo toracico, mi confronto con una delle più gravi conseguenze del fumo: il tumore al polmone. Ma il fumo – ricorda Veronesi – non provoca solo tumori ai polmoni. E' alla base di molte patologie cardiovascolari e respiratorie, come la Bpco e l'enfisema, e aumenta il rischio di numerosi altri tumori. Si tratta di una vera e propria epidemia, che grava pesantemente sulla salute pubblica e sui costi del sistema sanitario". Per questo, secondo Veronesi, servono politiche incisive: "Le azioni governative sono fondamentali per combattere il fumo e il tabagismo. Tra le più efficaci – precisa – c'è l'aumento del prezzo delle sigarette, che in molti Paesi europei ha già dimostrato di ridurre il consumo in modo proporzionale. E' una misura 'win-win': da un lato diminuiscono le malattie legate al fumo, con un risparmio per la sanità pubblica; dall'altro lo Stato registra un incremento delle entrate fiscali nei primi anni". Proprio per questo Giulia Veronesi e altri esperti hanno avviato, insieme a all'Aiom – Associazione italiana oncologia medica, una proposta di legge di iniziativa popolare: "Vogliamo che il Parlamento discuta misure concrete per scoraggiare il tabagismo. Se riusciremo a raccogliere 50.000 firme entro primavera 2026 la proposta potrà essere portata in aula. E' il momento di agire – esorta la specialista – perché ogni sigaretta in meno significa vite salvate".
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