(Adnkronos) – Accanto alle immagini che ritraggono in modo veritiero e incontestabile la tragedia di Gaza, esistono anche fotografie meno credibili, con Hamas che le manipola per influenzare l'opinione pubblica internazionale. Lo rivela un'inchiesta del quotidiano bavarese Sueddeutsche Zeitung, che mostra come il gruppo islamista 'inscena' e diffonde le immagini di fame e disperazione nella Striscia. Pur riconoscendo la realtà della grave carenza di cibo a Gaza, per il giornale tedesco molte immagini di bambini emaciati non riflettono accuratamente le condizioni attuali nell'enclave. Secondo la testata di Monaco, alcune delle foto non provengono da Gaza, mentre altre ritraggono bambini affetti da malattie croniche non correlate alla guerra. In particolare, un'immagine ottenuta dal giornale mostra i fotografi che chiedono ai cittadini di Gaza di posare come se fossero in fila per il cibo. La Süddeutsche Zeitung ha osservato che le foto diffuse nelle ultime settimane mostrano esattamente ciò che Hamas vuole che il mondo veda: una popolazione civile che soffre a causa della campagna militare israeliana. E il giornale solleva seri dubbi sull'autenticità di alcune di queste fotografie, affermando che "almeno alcune delle immagini sono state presentate in un contesto falso o fuorviante". Anche l'Associazione dei giornalisti tedeschi (Djv) ha lanciato un avvertimento ai media locali sui "tentativi di manipolazione tramite fotografie giornalistiche prodotte professionalmente". Il presidente della Djv, Mika Beuster, ha dichiarato: "Tutte le parti coinvolte in questa guerra, compresi i media e le agenzie di intelligence locali e internazionali, stanno usando il potere delle immagini come mai prima d'ora per plasmare la percezione pubblica". Un esperto di fotografia intervistato per l'articolo ha affermato che "molte immagini di bambini affamati o malati sono probabilmente messe in scena o decontestualizzate. Non sono false, ma i soggetti sono posizionati in un certo modo o abbinati a didascalie fuorvianti che attingono alla nostra memoria visiva e alle nostre emozioni". L'esperto ha aggiunto che per determinare l'autenticità di una foto è necessario analizzare vari elementi, come l'illuminazione e il contesto generale: ad esempio, i soggetti stanno guardando una fila di fotografi o un punto di distribuzione di cibo? "Hamas è un maestro nel mettere in scena le immagini – ha denunciato -. Le immagini hanno anche un altro scopo: sovrascrivere le immagini brutali dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Molte persone non ricordano nemmeno più quelle immagini". Anche per la Bild esistono fotografie poco credibili: il quotidiano tedesco cita il caso di uno dei giornalisti freelance responsabili della diffusione delle immagini riprese in tutto il mondo e trattate come credibili, e che pubblica regolarmente contenuti anti-Israele sui social media. Il giornale afferma che il fotografo freelance di Gaza, Anas Zayed Fatiyeh, ampiamente citato e considerato una fonte affidabile da molti media internazionali, aveva preparato delle scene per la macchina fotografica. Secondo la Bild, Fatiyeh, incaricato dall'agenzia di stampa statale turca Anadolu di documentare la situazione a Gaza, ha di fatto inscenato "la sofferenza palestinese al servizio di Hamas e della sua propaganda". Le fotografie in questione non sono state pubblicate solo dal tabloid tedesco, ma sono apparse anche su testate come Bbc, Cnn, New York Magazine e altre. "Volevano rappresentare caos, distruzione e fame", si legge sulla Bild, che sottolinea che Fatiyeh ha condiviso le stesse foto insieme a post con scritto "Palestina libera" e "F**k Israele". Il giornale ha inoltre riferito che il fotografo lavora per l'agenzia Anadolu, che risponde direttamente al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, sostenitore di Hamas e feroce critico di Israele. "L'unica domanda – si interroga il quotidiano – è perché le agenzie di stampa tedesche e internazionali continuano a usare le sue immagini, quando molte sono chiaramente di parte o messe in scena?" In seguito alla segnalazione, Bild ha contattato agenzie di stampa e fotografiche in tutto il mondo. Molte hanno risposto impegnandosi a interrompere i rapporti con il fotografo e ad attuare controlli più rigorosi sulle foto e sui collaboratori in futuro. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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