(Adnkronos) – L'Associazione Luca Coscioni ha depositato oggi in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia attiva. Saranno necessarie almeno 50.000 firme per poter presentare la proposta in Parlamento. L’obiettivo della legge è disciplinare le condizioni e le procedure per porre fine volontariamente alla propria vita, anche con l’aiuto attivo di un medico, nel rispetto della dignità umana e dell’autodeterminazione, eliminando l’attuale discriminazione tra persone malate dipendenti da trattamenti di sostegno vitale e non dipendenti. “Di fronte a un Parlamento bloccato e a un Governo che boicotta la libertà di scelta, servono di nuovo i cittadini. Chiediamo che anche in Italia si possa accedere legalmente all’eutanasia, come in Spagna, Olanda, Belgio e Lussemburgo. A breve inizierà la raccolta firme. I Parlamentari trovino almeno il coraggio di discutere, come stanno facendo in Francia e in Inghilterra. Ne va della dignità stessa del Parlamento, oltre che delle persone che soffrono”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. La proposta di legge prevede che possano accedere alla morte volontaria assistita persone maggiorenni, capaci di intendere e volere, affette da patologie irreversibili o con prognosi infausta a breve termine, che causano sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili dalla persona stessa. La scelta tra l’autosomministrazione dei farmaci per il fine vita e la somministrazione da parte del medico è lasciata alla volontà del paziente, in base alle proprie condizioni cliniche e alle preferenze personali, in accordo con il medico. La procedura potrà poi avvenire in strutture sanitarie pubbliche o convenzionate, oppure a domicilio con supporto medico. Tutto l’iter è affidato al Servizio sanitario nazionale e prevede un processo di verifica da concludersi entro 30 giorni. È garantito il diritto all’obiezione di coscienza per il personale sanitario, ma le strutture devono comunque assicurare la procedura. Nel 2013 l’Associazione Luca Coscioni aveva depositato una proposta di legge di iniziativa popolare seguita da alcune disobbedienze civili che hanno poi portato alla legge sul testamento biologico. Ma dopo 4 richiami della Corte costituzionale, un referendum sostenuto da 1.240.000 persone e nuove disobbedienze civili, il Parlamento si è rifiutato di affrontare la questione, sottolinea l’Associazione. Al Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni, il numero gratuito sui diritti nel fine vita, arriva in media una chiamata al giorno da parte di persone che chiedono informazioni sui diritti di fine vita. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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