(Adnkronos) – Il cardinale statunitense Robert Francis Prevost è una figura di spicco nella Chiesa cattolica contemporanea e alcuni lo considerano un 'papabile' di compromesso, con un profilo internazionale che potrebbe unire diverse sensibilità all'interno della Chiesa. Potrebbe essere lui il nuovo Papa scelto dal Conclave 2025?
Missionario in Perù per oltre un decennio, ha ricoperto per due mandati consecutivi alla guida dell’Ordine degli Agostiniani e ha servito come vescovo nella diocesi di Chiclayo. Nel 2023 Papa Francesco lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, conferendogli un ruolo cruciale nella selezione dei vescovi a livello globale. Nel settembre 2023, Prevost è stato creato cardinale da Papa Francesco, assumendo il titolo di Cardinale Vescovo di Albano. Robert Francis Prevost, nato il 14 settembre 1955 a Chicago, entrò nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino nel 1977, emettendo i voti solenni nel 1981. Il suo percorso accademico comprende una laurea in Matematica conseguita presso la Villanova University nel 1977, un Master in Teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago, e successivamente una licenza e un dottorato in diritto canonico ottenuti presso il Pontificio Collegio San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato trattava del ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino. La sua carriera ecclesiastica è segnata da incarichi di rilievo e da numerosi riconoscimenti. Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1982, Prevost partì nel 1985 per la missione agostiniana in Perù, dove servì come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas fino al 1986. Dal 1987 al 1988 rientrò negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di responsabile vocazionale e direttore delle missioni della Provincia agostiniana di Chicago. Poi tornò in Perù, dove per dieci anni diresse il seminario agostiniano di Trujillo, insegnò diritto canonico nel seminario diocesano e ne fu anche prefetto degli studi. Oltre a ciò, svolse compiti pastorali in parrocchia, fu funzionario diocesano, formatore e vicario giudiziale. Nel 1999 tornò a Chicago e fu eletto priore provinciale della provincia 'Mother of Good Counsel' dell'arcidiocesi. Dopo due anni e mezzo, fu eletto priore generale dell’Ordine Agostiniano, incarico che ricoprì per due mandati, fino al 2013. Nel 2014 rientrò in Perù, dove Papa Francesco lo nominò amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo. L’anno seguente ne divenne vescovo. Durante il suo episcopato, fu anche vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Peruviana dal 2018 al 2023. In quegli anni, l’episcopato peruviano avrebbe avuto un ruolo rilevante nel garantire una certa stabilità istituzionale durante le crisi politiche che portarono alla caduta di diversi presidenti. Nel biennio 2020–2021, Prevost fu anche amministratore apostolico di Callao, in Perù. Nel gennaio 2023 Papa Francesco lo ha chiamato a Roma nominandolo prefetto del Dicastero per i Vescovi, un incarico strategico poiché responsabile della nomina dei vescovi in tutto il mondo. Il 30 settembre 2023 Francesco lo ha creato cardinale. Nei primi mesi da prefetto, l’allora arcivescovo Prevost ha mantenuto un profilo mediatico riservato, ma ha ricevuto apprezzamenti per la sua capacità di ascolto e la padronanza delle questioni trattate. Sebbene sia noto per la sua discrezione, alcune sue posizioni sono emerse. È considerato molto vicino alla visione di Papa Francesco in materia di ecologia, attenzione ai poveri e ai migranti, e disponibilità all’incontro con le persone nella loro realtà. Lo scorso anno dichiarò: “Un vescovo non dovrebbe comportarsi come un piccolo principe nel suo regno”. Ha sostenuto la svolta pastorale voluta da Francesco che consente ai divorziati risposati civilmente di ricevere la Comunione. È invece apparso più cauto rispetto al pontefice nell’approccio alla comunità Lgbtq, anche se ha mostrato un certo sostegno alla dichiarazione "Fiducia supplicans". Le sue posizioni su temi come l'ordinazione delle donne e la benedizione delle unioni omosessuali sono state oggetto di discussione. Il cardinale Prevost è stato coinvolto in due controversie relative agli abusi sessuali da parte del clero, ma in entrambi i casi è stato difeso con fermezza. I suoi sostenitori sottolineano la sua innocenza e affermano che le ricostruzioni mediatiche siano state inesatte e ingiuste. Il primo episodio riguarda il suo operato durante il mandato di provinciale degli agostiniani a Chicago (1999-2001), quando unsacerdote, poi condannato per abusi su minori, fu autorizzato a restare in un convento vicino a una scuola elementare e continuò temporaneamente il suo ministero. Più recentemente, sono emersi dubbi sulla gestione da parte di Prevost di un caso di abusi nella diocesi di Chiclayo. Due sacerdoti furono accusati di molestie su tre bambine; le denunce risalgono ad aprile 2022, quando Prevost era ancora vescovo.
Alcuni accusatori sostengono che Prevost non abbia indagato a fondo e abbia insabbiato le accuse, ma la diocesi ha smentito, affermando che il vescovo seguì le procedure previste. Avrebbe ricevuto personalmente le vittime, avviato un’indagine canonica preliminare e consigliato loro di rivolgersi anche alla giustizia civile. Nel luglio 2022, Prevost inviò i risultati dell’indagine al Dicastero per la Dottrina della Fede per ulteriori valutazioni. I suoi difensori evidenziano che il cardinale dispone di documenti del Ddf e della Nunziatura Apostolica in Perù che confermano il rispetto delle norme canoniche e l’attenzione rivolta alle presunte vittime. Il cardinale Prevost è membro di sette dicasteri vaticani, oltre che della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, segno della fiducia che Papa Francesco riponeva nella sua competenza amministrativa. —[email protected] (Web Info)

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