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Il mondo degli scacchi piange la scomparsa prematura di Daniel Naroditsky, grande maestro statunitense e celebre volto della divulgazione online, morto all'età di 29 anni. La notizia è stata diffusa dal Charlotte Chess Center, accademia dove Naroditsky ricopriva il ruolo di allenatore capo. Nessuna informazione è stata resa pubblica sulle cause o il luogo del decesso. Nato il 9 novembre 1995 a San Mateo, in California, da genitori di origine russa, Daniel era considerato un prodigio sin da piccolo: già a 9 anni era il numero uno negli Stati Uniti nella sua categoria d'età, e a 12 vinse il Campionato Mondiale Giovanile Under-12. Il titolo di Grande Maestro – il più alto riconoscimento assegnato dalla Federazione Internazionale degli Scacchi – gli venne conferito nel 2013, all'età di 17 anni, durante un torneo in Spagna. Ma il talento di Naroditsky andava ben oltre la scacchiera: laureato in storia a Stanford nel 2019, ha dedicato la sua vita alla promozione del gioco degli scacchi, affermandosi come commentatore, insegnante, autore e streamer di grande successo. Le sue dirette su Twitch e i suoi video su YouTube, seguiti da oltre 300.000 follower, avevano saputo coniugare competenza tecnica, passione e ironia, rendendolo una figura amatissima nella community scacchistica globale. Celebre per le sue analisi acute e la capacità di spiegare concetti complessi con semplicità, Naroditsky era spesso chiamato a commentare i tornei più prestigiosi. "Era veloce nelle valutazioni, brillante nei ragionamenti", ha dichiarato Dylan Loeb McClain, ex editorialista di scacchi del "New York Times". Il popolare youtuber Levy Rozman (Gotham Chess) lo ha descritto come "una mente straordinaria, capace di sfidare i grandi campioni e spiegare il gioco persino a una formica". Oltre all'attività online, aveva scritto articoli per il "New York Times" e pubblicato, già a 14 anni, il libro "Mastering Positional Chess", un saggio che univa la sua passione per la scrittura e per la strategia. Naroditsky viveva a Charlotte, North Carolina, dove aveva trovato casa e comunità. Era anche uno dei migliori al mondo nella specialità ultra-rapida del bullet chess, in cui ogni giocatore ha meno di un minuto per completare la partita. Il padre è morto nel 2019. In una sua intervista al "New York Times" nel 2022, Daniel raccontava così il suo rapporto con il gioco: "Anche al mio livello, posso ancora scoprire cose bellissime ogni volta che mi alleno, insegno, gioco o commento un torneo. Gli scacchi non smettono mai di insegnare". (di Paolo Martini)
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