(Adnkronos) – È stata la vera storia di Luigi Celeste ad aver ispirato 'Familia', il film di Francesco Costabile scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar nella categoria che premia il film internazionale. E lui, autore del libro autobiografico 'Non sarà sempre così', è molto emozionato. "Quando ho scritto il libro – dice all'AdnKronos – immaginavo soltanto di dire la mia, di raccontare la mia vita così come era stata. Mai avrei immaginato che diventasse un film che arrivasse Venezia e che rappresentasse l'Italia agli Oscar". Il film racconta la storia di riscatto e rinascita di Luigi: dall'assassino del padre per salvare la madre e il fratello dall'ennesimo assalto paranoico alla sua lenta risalita e al ritorno alla vita normale guidato dal mantra 'Non sarà sempre così'. In 'Familia', racconta Celeste, "è rappresentata la mia vita e Costabile l'ha rappresentata magistralmente: è riuscito a riprodurre tutta la tensione continua che la mia famiglia ha vissuto. Ho la pelle d'oca, aggiunge Celeste" che rivela: "Io ho sempre creduto, più di Costabile, in tutto quello che è successo. Lui è un regista bravissimo, è una grande persona, però è un grande pessimista. Per me è una cosa incredibile". Nel libro 'Non sarà sempre così' Luigi Celeste ha dunque raccontato la sua esistenza caratterizzata dall'emarginazione e dalla povertà. Un 'inferno' domestico segnato dalla violenza subita fin da quando era bambino. Una spirale d'odio di cui si rende protagonista il padre che entra ed esce dal carcere. Un uomo che riversa sulla moglie ossessioni e frustrazioni massacrandola di botte davanti ai bambini. In questo contesto, Luigi trova il calore della famiglia che non ha in un gruppo di skinhead. L'appartenenza a un branco, il rito, la possibilità di sfogare contro 'i nemici' la rabbia che ha dentro, lo affascinano. Un percorso, il suo, che arriva però a un tragico punto di svolta quando, per salvare la madre e il fratello dall'ennesimo assalto paranoico del padre, Luigi lo uccide. Inizia così il suo precipizio verso l'abisso e il suo riscatto. Un itinerario scandito da diverse tappe. Prima a San Vittore, dove sperimenta la lotta per la sopravvivenza, poi Opera e infine Bollate. Un viaggio di 'andata e ritorno' durante il quale Luigi Celeste inizia a rialzarsi sostenuto dal suo mantra: 'non sarà sempre così'. A lui, infatti, la vita offre una seconda possibilità: dopo gli studi svolti in carcere è diventato un esperto di sicurezza informatica. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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