(Adnkronos) – A poco più di nove mesi dall’avvio del suo secondo mandato, la Commissione guidata da Ursula von der Leyen rivendica risultati significativi su crescita, sicurezza, transizione verde e digitale. Il rapporto “From promise to progress”, pubblicato in vista del discorso sullo Stato dell’Unione, fotografa le tappe del primo anno di lavoro: dall’avvio delle prime “fabbriche di intelligenza artificiale” alla strategia industriale verde, fino al nuovo piano di difesa “Readiness 2030”.
Competitività e innovazione – L’Europa si trova in piena competizione geopolitica ed economica. La Commissione ha lanciato la Bussola della competitività per colmare il divario innovativo, ridurre dipendenze strategiche e semplificare le regole per le imprese. Nel febbraio 2025, al summit di Parigi, è stato annunciato InvestAI, un programma da 200 miliardi di euro per sostenere supercomputer, gigafabbriche di processori e applicazioni di intelligenza artificiale. Parallelamente, è stata varata la strategia Choose Europe, con 500 milioni di euro destinati ad attrarre scienziati e talenti da tutto il mondo, anche alla luce della stretta sull’ingresso di ricercatori stranieri negli Stati Uniti. La Commissione ha inoltre lanciato strategie in settori chiave come le life sciences e il quantum computing, con l’obiettivo di fare dell’Ue un leader globale entro il 2030. Nel frattempo, il programma Horizon Europe continua a rappresentare il più grande fondo mondiale per la ricerca con 93,5 miliardi di euro.
Decarbonizzazione e transizione verde – Un altro capitolo centrale riguarda la transizione climatica. Nel 2024 le emissioni del settore energetico sono calate del 10%, mentre la quota di rinnovabili ha raggiunto il 48% del mix elettrico europeo. La Commissione ha proposto un obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040, accompagnato dal Clean industrial deal: un piano per mobilitare oltre 100 miliardi di euro in decarbonizzazione, rafforzare l’industria europea delle tecnologie pulite e abbassare i costi energetici. L’Affordable Energy Action Plan, adottato nello stesso pacchetto, prevede misure che potrebbero generare risparmi fino a 260 miliardi di euro l’anno entro il 2040. Progetti simbolo arrivano anche dalle comunità locali: dalle isole greche di Agios Efstratios e Chalki, trasformate in laboratori di neutralità climatica, a start-up come la danese Hybrid Greentech, che ha sviluppato piattaforme innovative di accumulo energetico. Anche l’Italia trova spazio tra i casi emblematici citati dalla Commissione. Bologna è infatti uno dei tredici siti europei selezionati per ospitare le nuove AI factories, hub che uniscono supercomputer, università, start-up e grandi dataset per accelerare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il nostro Paese è inoltre al centro dei dialoghi strategici con i settori chiave dell’industria europea – dall’automotive alla chimica, dall’acciaio alla difesa – che hanno contribuito a definire il clean industrial deal. Infine, le imprese manifatturiere energivore, come quelle della ceramica, sono richiamate come esempio di eccellenza e al tempo stesso di vulnerabilità, tra le principali destinatarie delle nuove misure per ridurre i costi energetici e semplificare la burocrazia.
Difesa e sicurezza – Il nuovo scenario geopolitico ha imposto all’Europa un’accelerazione sul fronte della difesa. A marzo è stato adottato il piano Readiness 2030, che prevede investimenti complessivi per oltre 800 miliardi di euro, grazie a strumenti finanziari comuni come Safe e alla clausola di flessibilità per le spese nazionali. Obiettivo: colmare i gap militari e rafforzare la prontezza europea. Parallelamente, la Commissione ha confermato il sostegno a Kiev. Nel solo 2025, attraverso la Ukraine Facility e i prestiti G7 legati agli asset russi congelati, sono stati erogati oltre 10 miliardi di euro a favore dell’Ucraina La sicurezza interna resta un’altra priorità: dal piano ProtectEU contro minacce ibride ed estremismo, alle misure per proteggere le infrastrutture critiche, comprese le dorsali sottomarine per il traffico dati.
Agricoltura, sociale e semplificazione – Il primo anno della nuova Commissione ha segnato anche un cambio di passo nel sostegno agli agricoltori e alle aree rurali, con la creazione dell’European Board on Agriculture and Food e l’adozione di una visione al 2040 per un’agricoltura competitiva e sostenibile. Sul piano sociale, il piano per un’Unione delle competenze punta a formare milioni di cittadini alle competenze digitali e Stem, con particolare attenzione all’occupazione giovanile e femminile. Nel frattempo, sei pacchetti di semplificazione normativa hanno ridotto burocrazia e oneri per imprese, Pmi e agricoltori, generando risparmi stimati in oltre 8 miliardi di euro l’anno.
Unione dei capitali e investimenti – Per sostenere la crescita, la Commissione ha rilanciato l’idea di un’Unione dei risparmi e degli investimenti: un mercato unico dei capitali in grado di mobilitare parte dei 10mila miliardi di euro fermi nei depositi bancari europei. NextGenerationEU resta intanto un pilastro della ripresa: a oggi sono stati erogati 362 miliardi di euro ai Paesi membri, con un impatto stimato fino all’1,4% di Pil aggiuntivo nel 2026. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Dalla promessa ai progressi, un anno di Commissione von der Leyen
