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Caso Garlasco, rispunta Panzarasa: chi è l’amico di Stasi che dovrà dare Dna

(Adnkronos) – Marco Panzarasa, l'amico di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, torna – sempre da non indagato – nella nuova indagine sul delitto di Garlasco. Il suo nome è nell'elenco di chi dovrà fornire volontariamente il proprio Dna per compararlo con quello trovato sulle unghie della ventiseienne. La traccia genetica di Panzarasa, appena laureato nel 2007 e ora avvocato, sarà anche confrontata con eventuali impronte che verranno repertate su oggetti (alcuni trovati nella spazzatura di casa Poggi) mai analizzati per quasi 18 anni.  Panzarasa, 42 anni, sposato, era il compagno di banco di Stasi. Un'amicizia che inizia nell'estate del 1997 all'oratorio di Garlasco e che prosegue sui banchi del liceo scientifico di Mortara. E' lui l'amico con cui Alberto Stasi trascorre una vacanza studio a Londra poche settimane prima della morte di Chiara (la ventiseienne li raggiunge per un weekend) e insieme i due amici il 4 agosto 2007 tornano a casa. E' l'11 agosto 2007 quando riceve nel pomeriggio un messaggio da Stasi ('Haldo' in rubrica) in cui gli chiede di portargli la cartolina 'ricordo' di Londra, lasciata nella sua valigia. Una richiesta che l'ex bocconiano rinnova poche ore dopo al telefono. "Alberto mi ha chiesto soltanto della cartolina, non mi ha chiesto nient'altro, o meglio non ricordo, il contenuto principale della telefonata era la cartolina. Gli ho detto che non potevo uscire perché ero al mare, e ci siamo dati appuntamento per lunedì sera a Garlasco".  Un incontro che non ci sarà: l'omicidio di Chiara Poggi diventa di dominio pubblico nella tarda mattinata quando Marco Panzarasa sta rientrando in treno da un fine settimana al mare con gli amici a Borghetto Santo Spirito nel Savonese. Il neo laureato rientra nel Comune in provincia di Pavia lunedì 13 agosto, mentre gli amici rientreranno dopo Ferragosto. Parte dalla stazione di Loano alle 11.40, perde la coincidenza a Genova, e arriverà a Pavia non prima delle ore 17. E' in treno quando riceve la telefonata di Stefania Cappa, cugina della vittima e che aiuta in un paio di esami all'università, e apprende dell'omicidio della fidanzata dell'amico. I biglietti del treno sono agli atti dell'indagine.  Più volte sentito a verbale, nel febbraio del 2008 l'abitazione di Marco Panzarasa viene sottoposta a sequestro: i carabinieri porteranno via diverso materiale informatico, tra cui un computer. Un'attività investigativa che finisce nel nulla, mentre intorno al giovane crescono speculazioni e odio social. A verbale Panzarasa confessa che a Londra l'amico gli ha mostrato anche alcune foto 'intime' di Chiara – un errore mentre scorrevano altre immagini – e che Stasi "aveva scaricato da internet dei video pornografici che comunque non mi mostrava" mette a verbale. Della vacanza in Inghilterra ricorda anche – sentito nel 2014 – "Io a Londra ho acquistato una scheda telefonica inglese e mi sembra di ricordare che l'abbia acquistata anche Alberto Stasi. Poi dopo il rientro non la ho più usata in Italia".  I rapporti con Stasi si 'raffreddano' subito dopo il clamore mediatico che piomba su Garlasco. Come tutti gli amici della vittima e di Stasi anche lui viene convocato e sentito dai carabinieri. "Nella caserma di Garlasco ho intravisto Alberto ma non ho potuto parlargli perché impegnato con i carabinieri. Il giorno dopo ho chiamato il padre di Alberto chiedendogli di come si sentiva il figlio. Lo stesso mi disse che stava riposando per cui non l'ho disturbato. Nei giorni seguenti ho cercato invano di contattare Alberto attraverso sms inviati dal mio al suo cellulare" racconta. "Ricordo di avergli mandato 3 sms e precisamente uno nei giorni immediatamente successivi al fatto, un secondo immediatamente dopo l'avviso di garanzia e un terzo pochi giorni fa prima del mio rientro dalla Spagna in cui lo invitavo a prendere un caffè per una chiacchierata. A tutti e tre sms non ho mai ricevuto risposta né tantomeno Alberto mi ha mai chiamato dopo il 13 agosto 2007" mette a verbale il 30 agosto 2007. Dopo 18 anni il suo nome di Marco Panzarasa, come quello delle 'gemelle K', torna nel caso Garlasco.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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