(Adnkronos) – È stata presentata oggi a Milano ‘Pronte a prevenire’ una campagna di sensibilizzazione dedicata alle donne che hanno affrontato un tumore al seno localizzato, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione legata al rischio di recidiva. Promossa da Novartis, l’iniziativa è stata sviluppata in collaborazione con tutte le principali associazioni di pazienti operanti nell’area: Andos, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv. #PronteAPrevenire – informa una nota – porta il volto di 4 donne delle associazioni che sostengono la campagna e che hanno già affrontato il tumore al seno. Con le loro storie, rappresentano tutte le donne che desiderano prevenire un possibile ritorno della malattia. La campagna si inserisce nell’ambito del progetto editoriale 'È tempo di vita' e offrirà non solo supporto informativo – attraverso interviste a esperti e approfondimenti sul tumore al seno localizzato sul sito etempodivita.it – ma cercherà di coinvolgere la community online di Facebook e Instagram per creare una sensibilità condivisa sull’importanza della prevenzione terziaria, che ha l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva grazie all’utilizzo delle terapie adiuvanti. Affrontare il tumore al seno in fase precoce è un cammino personale complesso, fatto di scelte e sfide. Per questo #PronteAPrevenire avrà come simbolo di forza collettiva un’immagine che utilizzerà la metafora del puzzle per rappresentare l’unicità di ogni storia che si completa in una visione collettiva. In tal senso la community delle donne attive sui canali social di ‘È tempo di vita’ sarà chiamata a condividere una parola evocativa e un colore che le rappresenta in questo percorso di guarigione. Questi contributi saranno e daranno vita a un’iniziativa che a ottobre, durante il mese rosa, incarnerà l’impegno di tutta la comunità delle pazienti con tumore al seno e di Novartis ad essere in prima linea nella prevenzione del tumore alla mammella. La campagna di sensibilizzazione nasce da un bisogno emerso dal reale ascolto delle pazienti, grazie a una ricerca condotta da Europa Donna Italia insieme ad Iqvia e con il sostegno di Novartis Italia, su oltre 170 pazienti. "Dalla ricerca emerge una forte richiesta, da parte delle pazienti, di ricevere informazioni più dettagliate dal proprio medico sul rischio di recidiva – afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. – Quattro pazienti su 10 affermano, infatti, di non ricevere abbastanza informazioni a riguardo, e 2 su 10, dopo la diagnosi, non conoscono il proprio livello di rischio. Eppure prevenire una possibile recidiva è considerato l’obiettivo terapeutico più importante per il 44% delle intervistate. Per questo crediamo che ogni iniziativa volta a promuovere una comunicazione corretta ed efficace in quest’ambito sia preziosa, ancor più se consideriamo che oltre la metà delle pazienti (54%) vede nella terapia adiuvante una prospettiva che dà forza, percependola come fondamentale nonostante la fatica che si prova nel seguirla". L’indagine evidenzia inoltre che 9 pazienti su 10 ricercano attivamente informazioni sul tema – attraverso il proprio medico e altri canali – e che circa la metà del campione percepisce come obiettivo terapeutico più importante proprio quello di prevenire le recidive e considera positivamente un’eventuale terapia adiuvante. "Anche dopo aver superato la fase iniziale del tumore al seno, è fondamentale che le pazienti siano consapevoli del rischio di recidiva, che può presentarsi anche a distanza di molti anni – sottolinea Giuseppe Curigliano, professore ordinario di Oncologia medica, Università La Statale di Milano e vicedirettore Scientifico, Istituto europeo di oncologica, Irccs Milano e direttore della divisione Sviluppo di Nuovi farmaci per Terapie Innovative Ieo – Secondo alcuni studi il rischio di recidiva delle pazienti con tumore al seno in fase precoce con malattia ormonosensibile ed Her2 negativa si registra in una percentuale compresa tra il 10% e il 17% per gli stadi I, per aumentare ad un range tra il 10% e 50% negli stadi II e III anche dopo 20 anni dalla diagnosi e dalla conclusione della terapia endocrina. La prevenzione terziaria è quindi essenziale e la consapevolezza delle donne su questo tema è di fondamentale importanza per migliorarne la qualità di vita". Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia, con circa 53.686 nuove diagnosi stimate nel 2024. Nonostante l'elevata incidenza, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell' 88%, e del 91% la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi, segni dei progressi fatti nella diagnosi precoce e nel trattamento. "I tumori mammari ormonosensibili Hr+/Her2-, che costituiscono circa il 70% di tutti i tumori della mammella , presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni – chiarisce Michelino De Laurentiis, direttore Sc Oncologia clinica sperimentale di Senologia Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli – È quindi fondamentale migliorare il controllo a lungo termine della patologia e in questo ci vengono in aiuto anche nuove opzioni terapeutiche come gli inibitori di Cdk4/6, i quali, in aggiunta alla terapia ormonale standard, possono rappresentare un promettente strumento di prevenzione terziaria per un ampio numero di pazienti". Ogni paziente "è unica e diversa – evidenzia Alberto Zambelli, direttore Oncologia Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo e professore associato di Oncologia Università degli Studi di Milano-Bicocca – Per questo è fondamentale che ogni volta si crei tra medico-paziente un rapporto di alleanza esclusiva, basato sulla fiducia e sulla comunicazione aperta. Questo permette un percorso terapeutico condiviso e consapevole, perché la persona possa sentirsi accompagnata e supportata durante tutte le fasi della cura e della sorveglianza oncologica. Per questo le iniziative che promuovono conoscenza e consapevolezza favoriscono il rapporto medico-paziente, migliorano l'aderenza alle cure e ai controlli, contribuiscono a ridurre paure e ansie e infine migliorano la qualità di vita delle pazienti e gli esiti di cura". Questa campagna "conferma il nostro impegno continuo a fianco delle associazioni pazienti e delle società scientifiche per sviluppare trattamenti sempre più innovativi ed efficaci – conclude Paola Coco, Medical Affairs Head di Novartis Italy – Un impegno che si sostanzia ogni giorno anche attraverso iniziative come #PronteAPrevenire, che ci consentono di accompagnare le pazienti durante l’intero percorso di cura con strumenti che possono contribuire a renderle sempre più consapevoli e informate". —[email protected] (Web Info)