(Adnkronos) – "Il bullismo e il cyberbullismo non sono problemi recenti. Già nel 2007 abbiamo costituito a livello regionale un primo osservatorio sul bullismo, ovvero un prima risposta sistemica a questo fenomeno. Tuttavia il problema è ancora evidente, come abbiamo visto dai dati emersi oggi: uno studente su tre ha subito atti di bullismo quindi c'è ancora tanto da fare. I dati raffigurano una generazione sola e che ha bisogno di ascolto, questo ascolto dovrebbe arrivare non solo nelle scuole ma anche dalle famiglie", così Angelo Lacovara, Capo Struttura Ufficio Scolastico Lazio, intervenendo alla Maratona Bullismo, durante il quale è stato presentato il primo rapporto dell'Osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile, al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos a Roma. "Bisogna avere un approccio sistemico – spiega Lacovara-, i tentativi isolati di dare delle risposte lasciano il tempo che trovano. Come scuola dovremmo favorire un approccio educativo integrato per coniugare la prevenzione, la formazione e l'intervento stesso su queste tipologie di azione. Una grossa mano ci è stata data dalla legge 24 che a livello organizzativo ci ha permesso di dare una definizione e un'organizzazione maggiore anche a livello di istituzione scolastica. Noi, come ufficio scolastico regionale per il Lazio, siamo impegnati in un'opera di sostegno e supporto alle scuole per debellare questo problema. Non a caso, da noi è già operativo un nucleo regionale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, supportato anche da un tavolo tecnico interistituzionale e regionale". "Ormai le scuole sono consapevoli di tutto questo. Però, come capo struttura della segreteria – conclude -, ogni giorno ci arrivano sollecitazioni e segnalazioni da parte delle scuole. È necessario che si attrezzino per poter dare delle risposte concrete. In ogni scuola è stato definito un referente d'istituto in grado di coordinare tutte le attività e, laddove ci siano più plessi, anche diversi referenti. Tutto questo fa parte di un team antibullismo a cui partecipano il dirigente scolastico e referenti ma anche tutte le altre professionalità all'interno dell'istituto. In tanti casi, nelle scuole sono presenti anche dei team per l'emergenza. Ci sono dei tavoli permanenti di monitoraggio all'interno di ogni singola scuola di cui fanno parte rappresentanti degli studenti e insegnanti esperti del settore. Ogni scuola adotta un codice interno per poter dare una risposta e contrastare qualunque caso di bullismo. Tutto ciò si integra nel piano triennale dell'offerta formativa per dare la possibilità di strutturare dei percorsi formativi a 360 gradi e che tocchino tutte le componenti scolastiche, sia gli studenti sia i docenti sia le famiglie". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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