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Battlefield 6: recensione e hype trailer

(Adnkronos) – Dopo anni di attesa e un’Open Beta che aveva lasciato qualche ombra, Battlefield 6 è finalmente arrivato, data d'uscita prevista per il 10 ottobre 2025. Abbiamo messo alla prova il titolo più ambizioso e costoso di sempre per EA sul nostro desktop replacement di riferimento, l'MSI Titan 18 HX A14VHG (con RTX 4080 e display QHD+ 240Hz), per valutare se il caos della guerra next-gen sia all'altezza delle aspettative tecniche e di gameplay. 
Il cuore pulsante di Battlefield 6 risiede nel suo comparto multiplayer, che ha saputo ascoltare le richieste della community e tornare alle sue gloriose radici, ma con una veste moderna e tecnicamente impeccabile. La All-Out Warfare è la protagonista, un teatro di guerra su scala massiccia che, sui display ad alto refresh rate come quello del MSI Titan 18 HX (240 Hz), si traduce in un caos gestibile e altamente reattivo. Il framerate costante, garantito dalla RTX 4080 o superiori, è essenziale per dominare in queste modalità.   La struttura portante del multiplayer si basa su una triade di modalità classiche potenziate, ciascuna fondamentale per l'esperienza bellica su larga scala. Il fulcro è Conquest, l'iconico scontro che getta nella mischia tank, jet, elicotteri e fanteria, dove il coordinamento di squadra si rivela cruciale per la cattura e il mantenimento degli obiettivi distribuiti sulla mappa. A questa si affianca Breakthrough, una modalità push-and-pull intensa: qui gli attaccanti devono avanzare settore per settore, mentre i difensori cercano disperatamente di esaurire le vite limitate della fazione avversaria; è proprio in questa dinamica che molti hanno individuato l'esperienza Battlefield al suo massimo, per l'intensità strategica e il concentrato di fuoco che genera. Infine, non può mancare Rush, l'adrenalinica missione incentrata sull'attacco o la difesa dei Military Communication systems (M-COMs), dove l'uso strategico degli esplosivi da parte degli attaccanti e la prontezza nel disinnesco da parte dei difensori creano un gameplay teso e ravvicinato. La vera novità è Escalation, una modalità che condensa progressivamente l'azione. Man mano che gli obiettivi vengono conquistati, il campo di battaglia si restringe, spingendo il combattimento verso un climax di guerra totale per gli ultimi punti sulla mappa, un meccanismo che esalta il caos controllato tipico del franchise.   Il sistema di classi (Assault, Engineer, Support, Recon) è tornato in piena funzione, mettendo fine all'approccio free-for-all e reintroducendo la necessità di ruoli specifici. Sebbene sia possibile personalizzare l'arsenale (Open Weapons), ogni classe dispone di Signature Weapon sets che massimizzano l'efficacia del ruolo. Il gameplay di squadra è incentivato da un nuovo sistema di Training che sblocca trait aggiuntivi, ricompensando i giocatori che si attengono all'obiettivo: l'Assault ottiene un buff alla velocità di estrazione, il Support può rianimare i compagni più velocemente (in 2.5 secondi) e il Recon può richiamare un UAV per lo spotting passivo. L'equilibrio tra classi è stato un punto focale sin dall'uscita, con un feedback che indica come la classe Support sia eccezionalmente forte per la sua utilità multi-ruolo. Il Kinesthetic Combat System è una rivoluzione per il movimento. Le nuove azioni come Drag and Revive (trascinare un alleato ferito fuori dalla linea di fuoco), Peek and Lean (sporgersi dagli angoli) e Mounting Weapons (stabilizzare la mira sulla copertura) aggiungono un livello di controllo e realismo tattico mai visto prima nella serie. Parallelamente, la Tactical Destruction è stata perfezionata. La distruzione degli ambienti è più reattiva e precisa e non è solo un effetto scenico: è una dinamica di gameplay cruciale. La Distruzione Tattica è l'elemento fondamentale che distingue l'esperienza di Battlefield 6 e la eleva oltre il concetto di semplice spettacolarità. La tecnologia è stata ottimizzata per essere più reattiva e precisa che mai, trasformando l'ambiente in un vero e proprio strumento strategico a disposizione del giocatore.  
Ecco il launch hype trailer pubblicato da Electronic Arts
 
Non si tratta più solo di far crollare un intero grattacielo (fenomeno noto come Levolution nei capitoli precedenti), ma di gestire la micro-distruzione con finalità strategiche immediate. Dal crollo al vantaggio tattico. Su piattaforme ad alte prestazioni come l'MSI Titan 18 HX, la resa di questo caos è fondamentale. La capacità della RTX 4080 di mantenere un framerate elevato (oltre i 130 FPS in QHD+) garantisce che l'impatto visivo sia non solo mozzafiato, con edifici che si sbriciolano e detriti che piovono dal cielo, ma soprattutto fruibile in tempo reale. Assistere a un edificio che collassa e si trasforma in detriti, tuttavia, non è solo spettacolare, è un elemento tattico utilizzabile per creare nuove linee di tiro o negare la copertura ai cecchini, cambiando il flusso della battaglia in un istante. Il multiplayer di Battlefield 6 è un trionfo ingegneristico e ludico che, pur necessitando di piccole limature al bilanciamento post-lancio, fornisce le basi per un'esperienza di guerra virtuale senza pari, destinata a definire il genere negli anni a venire. 
Il gameplay, infatti, subisce una vera e propria trasformazione grazie a questa dinamica distruttiva, elevando la componente strategica del conflitto. Le implicazioni tattiche sono immediate: la più evidente è la negazione della copertura, dove cecchini e squad rintanate possono essere espulsi dalla loro postazione con un colpo ben piazzato di RPG o un proiettile di carro armato, rimuovendo letteralmente il loro riparo.    Questa capacità di manipolazione ambientale si estende all'apertura di nuovi varchi: i muri non sono più barriere assolute; un Engineer può creare nuove linee di tiro attraverso un edificio o, in modo più spettacolare, un carro armato può aprire una scorciatoia abbattendo una sezione di muro per sorprendere il nemico. Infine, le esplosioni non si limitano a lasciare buchi, ma modellano il terreno e l'ambiente urbano, determinando il controllo del territorio e costringendo i giocatori a un costante riadattamento strategico basato sulle rovine lasciate dal conflitto. In sintesi, la distruzione tattica in Battlefield 6 è una dinamica di gameplay profondamente integrata. È l'arma che garantisce che nessuna battaglia sia mai uguale alla precedente, poiché lo stesso campo di battaglia evolve e si deteriora in base alle azioni dei giocatori, fornendo uno stato di immersione e strategia che solo la serie Battlefield è in grado di offrire. Al lancio, Battlefield 6 offre un totale di nove mappe progettate per abbracciare l'intera scala della All-Out Warfare, fornendo ambienti vasti e tatticamente diversi che spingono al limite la Distruzione Tattica. Il tour parte dalla Mirak Valley, un vasto e iconico scenario che funge da mappa più grande in assoluto, ideale per il multiplayer su larga scala dove ogni tipo di veicolo – dai tank ai jet – può trovare il proprio ruolo. Il conflitto si sposta poi in Egitto con un dittico urbano: Siege of Cairo e New Sobek City. La prima si concentra sull'intenso combattimento di fanteria supportato dai tank nelle strade urbane strette, mentre la seconda è ambientata in un frenetico cantiere edile, un campo di battaglia in continua evoluzione a causa della distruttibilità ambientale.    Non mancano gli scontri ambientati in Nord America: Manhattan Bridge offre un all-out war dove il close-quarters gunplay si fonde con gli assalti degli elicotteri e una distruzione su vasta scala cruciale per alterare il flusso della battaglia, mentre Liberation Peak e Empire State (con la sua variante stagionale ghiacciata, Ice Lock Empire State) garantiscono layout complessi che supportano tutte le dimensioni di combattimento. A completare l'offerta ci sono la mappa Gibraltar, costruita per un combattimento ravvicinato e urbano più intenso, e due ritorni che faranno la gioia dei veterani: la Iberian Offensive e l'immancabile Operation Firestorm, il remake della classica mappa petrolifera di Battlefield 3, qui riproposta in un ambiente in fiamme che spinge i giocatori alla convergenza e al conflitto ravvicinato. Ogni mappa è stata calibrata per supportare l'azione dinamica e le varie modalità, garantendo che Conquest utilizzi l'intera estensione del territorio e che Rush si concentri in tasche più piccole e oggettivamente definite.   Se il multiplayer tradizionale assicura il successo immediato di Battlefield 6, la modalità Portal è la vera promessa di longevità illimitata e creatività. Non si tratta di una semplice custom lobby, ma di un Sandbox Builder Tool diversificato che permette a creator e giocatori di riscrivere le regole della guerra. Portal offre un livello di controllo senza precedenti sull'esperienza di gameplay. I giocatori possono manipolare variabili estreme per creare scenari unici: 
Asimmetria Totale: è possibile impostare match con squadre asimmetriche, sia per il numero di giocatori (ad esempio 20 contro 50) sia per la dotazione. Un esempio classico è la creazione di team armati solo di pistole contro team che hanno accesso a tank e jet. 
Manipolazione Ambientale: il sistema offre strumenti per muovere, scalare e duplicare oggetti all'interno delle mappe, consentendo ai creator di costruire percorsi a ostacoli, fortificazioni complesse o persino ambienti completamente nuovi per modalità inusuali. 
Scripting Avanzato: i creator più ambiziosi possono spingersi fino allo scripting NPC (personaggi non giocanti) per simulare esperienze single player o horde mode con un'intelligenza artificiale personalizzata.   Il risultato è un ecosistema che supporta una varietà di gameplay impressionante: dal puzzle arcade allo shooter arena ultra-hardcore, fino alle wave-based survival che ricordano i classici zombie mode. Un aspetto cruciale di Portal è la sua perfetta integrazione con la progressione del gioco principale. L'esperienza EXP è disponibile anche nelle Verified Community Experiences, incoraggiando i giocatori a esplorare il sandbox senza timore di perdere tempo prezioso per lo sblocco di armi e gadget. La potenza di questo editor non è fine a sé stessa, ma è un chiaro segnale dell'impegno di Battlefield Studios nel far evolvere il gioco assieme alla sua community. Portal è la piattaforma che permette ai gamer di intercettare le frustrazioni di altri shooter e ricreare le "regole d'oro" dei vecchi Battlefield (come i match con armi chiuse per classe), garantendo che l'esperienza rimanga fresca e rilevante per gli anni a venire. Nonostante la maestosità tecnica del comparto multiplayer, Battlefield 6 include una breve esperienza in singolo. Questa sezione serve principalmente a introdurre il contesto geopolitico del conflitto, stabilendo le fazioni (NATO contro la corporazione Pax Armata) e le motivazioni che guidano la guerra nel 2027. La Campagna, da affrontare in singolo, segue le vicende della squadra d'élite Dagger 13 attraverso nove missioni che si svolgono in scenari come l'Egitto e New York. Sebbene lo shooting e l'impatto grafico siano in linea con l'eccellenza della serie, l'esperienza è più breve rispetto alle aspettative e va considerata un'aggiunta che fornisce una cornice alla guerra totale che si combatte online, piuttosto che un motivo d'acquisto autonomo. 
Battlefield 6 è un gioco che colpisce immediatamente per la sua spettacolarità e la sua grafica eccezionale. Dimenticate i limiti: ogni scontro è concepito per essere un'epica battaglia cinematografica su larga scala, dove centinaia di soldati, carri armati ed elicotteri si affrontano contemporaneamente, spingendo al massimo l'impatto visivo e sonoro. 
Ma la vera magia è il gameplay fluido e reattivo. Nonostante il caos visivo e le esplosioni che riempiono lo schermo, l'azione non si blocca mai, permettendo ai giocatori di muoversi, sparare e reagire con una precisione incredibile. Il gioco introduce un nuovo e intuitivo sistema di movimento (Kinesthetic Combat System) che ti fa sentire completamente padrone del soldato, rendendo ogni manovra tattica, come sporgerti dagli angoli o trascinare un alleato ferito, incredibilmente intuitiva. Con l'introduzione di nuove modalità mozzafiato come Escalation (che aumenta progressivamente l'intensità del caos) e lo strumento Portal (che ti permette di creare le tue personali regole di guerra), Battlefield 6 non è solo un bellissimo gioco da vedere e da sentire, ma una piattaforma che promette divertimento e novità per moltissimo tempo.     
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