(Adnkronos) – Un campione di acque reflue prelevato nella città di Amburgo è risultato positivo al virus della polio nella sua forma selvaggia, il primo rilevamento di questo tipo in Germania da quando, nel 2021, è iniziato il monitoraggio ambientale di routine. Lo sottolinea una nota del Robert Koch Institute (Rki). "Il campione di acque reflue di Amburgo è stato prelevato il 6 ottobre e analizzato nell'ambito del progetto di ricerca sul rilevamento di poliovirus nelle acque reflue (Pia) – si legge nella nota dell'Rki -. Ad oggi, non sono stati segnalati casi clinici o sospetti di poliomielite all'Istituto nazionale tedesco di sanità pubblica". Secondo gli esperti dell'Rki, "il rilevamento di poliovirus selvaggio (Wpv1) nelle acque reflue è un evento insolito, ma generalmente non inaspettato: attualmente circola solo in Afghanistan e Pakistan". Negli ultimi anni, tuttavia, il Wpv1 è stato rilevato anche al di fuori di questi due Paesi: in campioni ambientali in Iran (2019) e in casi confermati in Malawi (2021) e Mozambico (2022). "Una notizia molto preoccupante: è stato trovato il virus della poliomielite (il virus selvaggio, non il virus del vaccino) nelle fogne di Amburgo. Niente panico, ma è una pessima notizia", scrive su X il virologo Roberto Burioni. "La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. Descritta per la prima volta da Michael Underwood, medico britannico, nel 1789, la poliomielite è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. L'ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro Paese è stato notificato nel 1982", si legge sul sito dell'Istituto superiore di sanità. Il contagio "avviene per via oro-fecale, attraverso l'ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. Il poliovirus – prosegue l'Iss -si moltiplica nella mucosa oro-faringea, nell’intestino e nei tessuti linfatici sottostanti e può diffondersi anche attraverso le feci, ben prima che i sintomi della malattia siano evidenti. L’uomo rappresenta l’unico serbatoio naturale del virus della poliomielite, che può colpire persone di tutte le età ma principalmente si manifesta nei bambini sotto i tre anni. Soggetti a rischio e fattori di rischio. "La polio colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni di età. Anche i soggetti immunizzati possono venire infettati dal virus, senza svilupparne i sintomi, e trasmetterlo ad altri. Data la ridotta probabilità che un individuo infettato sviluppi sintomi chiari e visibili, come la paralisi, la catena di trasmissione può allargarsi rapidamente, soprattutto in assenza di misure igieniche adeguate – conclude il focus dell'Iss -. Non esistono cure per la poliomielite, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia. L'unica strada per evitare potenziali conseguenze è la prevenzione tramite vaccinazione".
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