(Adnkronos) – I rifiuti elettronici, spesso dimenticati nei cassetti delle case, sono al centro di un ambizioso progetto di cittadinanza attiva a Varese. Con l’iniziativa “Terra Rara”, il consorzio Ecolight, in collaborazione con il Comune di Varese e la curatela di Karakorum Impresa Sociale, mira a trasformare i piccoli RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) in un'opera d'arte, in un percorso di sostenibilità che unisce arte, educazione e impegno civico. Il progetto, che coinvolgerà cittadini e studenti da fine settembre a gennaio 2026, si concentra in particolare sulla raccolta dei RAEE di piccole dimensioni (raggruppamento R4), come smartphone, auricolari, caricabatterie, mouse e piccoli elettrodomestici.
L'iniziativa prenderà il via nelle scuole superiori con workshop di sensibilizzazione, seguiti da una campagna di raccolta in istituti e luoghi pubblici fino al 27 novembre. I materiali raccolti verranno affidati all'artista Livia Paola Di Chiara che li userà per creare un'opera contemporanea, intitolata anch’essa “Terra Rara”. La creazione dell’opera avverrà “in diretta” negli spazi a lato dell’ex teatro Politeama, trasformando uno spazio vuoto in un luogo di incontro e partecipazione. L'obiettivo è coinvolgere la popolazione, che potrà assistere al processo creativo, dialogare con l'artista e diventare protagonista simbolica dell’azione trasformativa. Al termine, l'installazione sarà esposta a Palazzo Estense nel periodo natalizio e, successivamente, i materiali verranno smantellati e inviati agli impianti di trattamento. "
Questo progetto rappresenta una sfida per Ecolight
",
ha dichiarato Walter Camarda, presidente del consorzio, "
Terra Rara è un cambio di prospettiva: è un’iniziativa che parte dal basso per diventare azione corale. I RAEE sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso e contengono quelle terre rare, tanto ricercate e tanto preziose". Camarda ha sottolineato che l'iniziativa non si concentra solo sulle materie prime, ma sul pianeta, con l'obiettivo di "aumentare la raccolta dei RAEE" e, se avrà successo, di diventare un format da replicare in altre città.
Nicoletta San Martino, assessora alla tutela ambientale, sostenibilità sociale ed economia circolare del Comune di Varese, ha accolto il progetto con entusiasmo, ribadendo il principio "da rifiuto a risorsa". "In questo caso però non vedremo semplicemente un nuovo oggetto da quello che poteva essere soltanto un rifiuto, ma un’opera d'arte che, come tutte le opere d’arte, ci parlerà e porterà un messaggio," ha affermato. Anche l'assessore alla cultura, Enzo Rosario Laforgia, ha lodato l'iniziativa come risposta all'obsolescenza programmata che "ci ha imposto il continuo rinnovamento dei cosiddetti device". Laforgia ha definito il progetto "un'esperienza volta a sensibilizzare noi, consumatori compulsivi, verso il riuso di ciò che troppo sbrigativamente abbandoniamo e verso un atteggiamento responsabile e attivo nei confronti dell’ambiente". Da spettatori ad attori
Stefano Beghi, curatore del progetto, ha evidenziato l'obiettivo di trasformare i cittadini "da spettatori ad attori" di fronte al tema del consumo. L'opera, raffigurante una Terra, aiuterà a raccontare "l’impatto che le nostre pratiche quotidiane hanno sulla sostenibilità del sistema mondiale, in termini ecologici, economici e geopolitici. Il gesto finale dello smantellamento dell’opera sarà "un ulteriore messaggio: bisogna imparare a lasciarci gli oggetti alle spalle". —[email protected] (Web Info)