(Adnkronos) – "Lotto, boicotto, sciopero". Con questo slogan Non Una di Meno chiama allo sciopero transfemminista di oggi, sabato 8 marzo. Saranno coinvolti oltre 60 centri in tutta Italia che, durante le diverse iniziative per la Giornata internazionale della donna, si tingeranno di fucsia. A Roma il corteo partirà da piazza Vittorio Emanuele II – il concentramento è previsto per le 10 – e passando per via Merulana, via Labicana, piazza del Colosseo arriverà al Circo Massimo. Sul camion del movimento anche interpreti Lis che tradurranno in lingua dei segni gli interventi. Seguirà successivamente un presidio a Largo Argentina.Inserire il testo
Una manifestazione che vuole essere un grido collettivo contro "la violenza patriarcale, la guerra e la povertà". "Vogliamo riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto l’amore e la cura per il nostro debordante corpo collettivo", spiega Non Una di Meno. Manifestazioni sono previste però anche ad Ancona, Alessandria, Alba, L'Aquila, Ascoli Piceno, Asti, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Catania, Como, Cosenza, Cuneo, Desenzano del Garda, Empoli, Fano, Firenze, Foligno, Genova, Imperia, Lamezia Terme, La Spezia, Livorno, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Olbia, Padova, Palermo, Pavia, Parma, Piacenza, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Savona, Siena, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Verona e Vasto.
Oggi "sarà sciopero dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, sciopero dai consumi e dai generi", specifica il movimento che intende rispondere a "chi sostiene la cultura patriarcale" che la sicurezza non è "ordine, controllo, repressione e punizione" ma "educazione alla sessualità, alle emozioni e al consenso". E ancora: servizi sociali per tutti, "centri antiviolenza con finanziamenti strutturali, il diritto alla salute e all'autodeterminazione, l’aborto libero". La sicurezza "è il salario minimo, stipendi dignitosi e contratti adeguati, il reddito di autodeterminazione. La sicurezza è un piano casa. Riconoscere la cittadinanza alle seconde generazioni, aprire le frontiere e chiudere i Cpr in Italia e in Albania. La sicurezza è demilitarizzazione". Non Una di Meno aggiunge poi: "Scioperiamo contro la guerra perché l’escalation bellica è esponenziale e non vogliamo esserne né vittime, né complici". Nel mirino delle attiviste anche le politiche del governo Meloni, il ddl Sicurezza e l'asse dei governi ultra-reazionari. "Siamo insieme e siamo arrabbiate, continuiamo a riprenderci spazio, a immaginare futuri migliori", dicono infine le attiviste dando appuntamento per domani in piazza. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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