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25 aprile, a Milano palestinesi contestano Sala. A Roma bruciate bandiere Nato e Ue

(Adnkronos) – Cortei per il 25 aprile oggi a Milano e Roma. La giornata procede senza intoppi, ma con qualche contestazione nella piazza milanese e qualche tensione nella Capitale. Il corteo di Milano per celebrare il 25 aprile è giunto a metà pomeriggio in piazza Duomo, dove si susseguono gli interventi istituzionali. Migliaia le persone presenti nella città medaglia d'oro della Resistenza, a intonare i canti della Liberazione e sventolare cartelli e striscioni per celebrare i partigiani che liberarono l'Italia e per chiedere la pace. Dal palco quindi un ricordo e un lungo applauso per Papa Francesco. Primo Minelli, presidente del Comitato antifascista milanese, che ha ricordato le parole di pace del Pontefice e come la sua morte sia “una perdita per il mondo cattolico e laico”.  
Fischi e urla hanno poi sovrastato le parole dei rappresentanti delle associazioni dei partigiani. “Vergogna, fate parlare i palestinesi” hanno urlato i Giovani palestinesi. “L’antifascismo senza antisionismo è pura fuffa”, un altro degli slogan. 
E fischi e insulti contro il sindaco di Milano hanno coperto le parole di Giuseppe Sala dal palco. “Vergogna, vergogna”, urlano i palestinesi, che hanno chiesto di poter prendere la parola al comizio. “Fuori i sionisti dal 25 aprile”, la contestazione, aggiungendo insulti personali contro il primo cittadino. Stessa sorte toccata al segretario generale della Cgil Maurizio Landini, con i manifestanti a urlare insulti, dandogli dell’"ipocrita guerrafondaio, bugiardo e venduto collaborazionista". "Buu" e “basta” si sono levate in particolare mentre Landini nel suo discorso citava Papa Francesco. Fischi e urla dei Giovani palestinesi sono proseguiti anche durante l’intervento della partigiana Sandra Gilardelli. Fino a questo momento, tutto si era svolto senza troppi incidenti e sia la Brigata Ebraica che uno spezzone dei giovani palestinesi sono arrivati senza tensioni in piazza. ‘Vergogna’ e la parola che risuona nella parte dove sventolano le bandiere pro Gaza. I giovani palestinesi – inizialmente in testa al corteo – hanno reclamato il diritto a partecipare e a escludere la Brigata Ebraica, al centro da tempo di contestazioni e vittima lo scorso anno di una pesante aggressione. Qualche minuto di contestazioni, urla contro l’associazione di partigiani, qualche fazzoletto e carta lanciata contro i manifestanti ma il corteo è poi partito con in testa l'Anpi. Piccola contestazione contro la Brigata Ebraica anche in piazza San Babila cori contro il governo di Israele e a favore della Palestina. C’è chi urla ‘vergogna’ e chi intona ‘ terroristi’ e ‘genocidio’ e chi invece, dall’altro lato della strada’ rivendica di aver lottato a fianco dei partigiani per liberare l’Italia: ‘Resistenza all’odio’ e ‘Resistenza all’antisetimismo’ sono alcuni dei cartelli dei manifestanti che sfilano dietro lo striscione della Brigata ebraica.  Bandiere della pace, tanti striscioni nel corteo contro il riarmo, ma anche una locandina con l’immagine di Liliana Segre con la scritta ‘agente sionista’ e una ragazza con il cartello “Ieri partigiani, oggi antisionisti, mai sobri” come risposta indiretta al governo.  Sventolano anche bandiere europee insieme a quelle blu e gialle nello spezzone ucraino del corteo. “Fascisti ieri, putiniani oggi. Nato will rise!” si legge sul manifesto retto da un ragazzo italiano che avvolto nella bandiera europea ha sfilato insieme agli ucraini. “Ora e sempre la democrazia si difende. Viva l’Italia liberata” è la scritta nel manifesto. Gli ucraini hanno portato in piazza anche le foto di bombardamenti e vittime di guerra. Brigata Ebraica e ucraini sono stati scortati dai City Angels lungo il percorso. Il dispositivo per la sicurezza è stato rafforzato alla luce anche degli scontri avvenuti nella manifestazione del 12 aprile scorso e vista la presenza rumorosa della rete 'No Ddl sicurezza'. Nella Capitale intanto qualche momento di tensione si è vissuto in via Ostiense tra gli spezzoni dei due cortei. La lite, anche con alcuni spintoni, è avvenuta tra studenti di Cambiare Rotta e militanti di Potere al Popolo, e i manifestanti dell'Anpi. I due cortei, partiti insieme da largo Bompiani, si sono poi separati, come già previsto, subito dopo aver attraversato ponte Spizzichino. L'Anpi si è diretta verso parco Schuster, mentre gli studenti insieme a Pap verso San Paolo. "Guerrafondai. Via il Pd dal corteo", hanno urlato gli studenti che in seguito hanno bruciato una bandiera della Nato. Al termine della marcia della Liberazione alcuni rappresentanti dell’Anpi hanno posizionato le corone commemorative sotto alle targhe dedicate ai caduti per la resistenza sul muro di Porta San Paolo. Secondo le forze dell’ordine alla manifestazione hanno preso parte circa 2mila persone. “Papa Francesco sarebbe stato felice di vedere questa piazza, di vedere quante persone si impegnano per i diritti civili. Non possiamo essere indifferenti, noi dobbiamo spezzare l’indifferenza e riuscire a ritrovare punti comuni che ci tengono insieme”, ha detto la presidente di Anpi Roma, Marina Pierlorenzi.  Tanti i cartelli esposti dai manifestanti, su uno la scritta: “Antifascisti sempre, sobri ogni morte di Papa”. In un altro legato al camioncino che ha guidato la marcia: “Molti uccisi senza pietà persero la vita per la libertà, Papa Francesco con la sua verità non ci ha mai chiesto la sobrietà. Oggi festeggiamo con commozione 80 anni dalla Liberazione".  E’ stata bruciata quindi una bandiera Ue al corteo degli studenti e di Potere al Popolo a Porta San Paolo. Prima durante il percorso su via Ostiense era stata bruciata una bandiera della Nato. "Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza”, hanno gridato gli studenti tra i tanti slogan.  Intanto una bandiera verde di Hamas ha rischiato di scatenare un tafferuglio in mattinata proprio sotto il muro di Porta San Paolo dove è stata fatta un’azione dimostrativa con la deposizione di una corona di fiori da parte dei manifestanti pro Palestina in occasione del 25 aprile. Alcuni pro Pal hanno cercato di issare sulle mura la bandiera di Hamas con una scritta in arabo, ma sono stati subito accerchiati e fatti allontanare, riparandoli da flash e telecamere. L’area è stata divisa esattamente in due per evitare qualsiasi contatto tra manifestanti pro Palestina e quelli della Brigata Ebraica in corteo sul posto. A spezzare, un lungo schieramento di blindati, alcune decine. Tutta l’area è stata completamente blindata. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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