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Tumori, nel Dna spazzatura molecole alleate: lo studio Italia-Usa

(Adnkronos) – In inglese lo definiscono 'junk-Dna', letteralmente tradotto come 'Dna spazzatura'. Per la prima volta è stato studiato con un livello di dettaglio che non ha precedenti, rivelando che quella porzione di genoma, ritenuta per moltissimo tempo inutile perché priva di geni che producono proteine ha in realtà un ruolo determinante nello sviluppo e nella progressione del cancro. A gettare nuova luce su quello che oggi viene considerata la 'materia oscura' del nostro Dna, che copre almeno il 70% del genoma, è uno studio condotto dall'Istituto di Candiolo-Irccs e dal Dana-Farber Cancer Institute di Boston. I risultati, appena pubblicati sulla rivista 'Blood', mostrano che centinaia di Rna lunghi non codificanti (lncRna), molecole di Rna che non producono proteine e che vengono 'generate' in specifiche isoforme, ovvero in specifiche 'versioni', hanno un ruolo funzionale essenziale per la crescita del tumore. "Per riuscire a raggiungere questo straordinario obiettivo abbiamo sviluppato e utilizzato la piattaforma IsoScan, che si basa sul sistema 'Crispr-Cas13d', una variante del 'classico' sistema usato per l'editing genetico del Dna, per 'editare' l'Rna, mirando e studiando con precisione le singole versione dello stesso lncRna, finora poco comprese – spiega Eugenio Morelli, responsabile del Laboratorio di Ricerca traslazionale sull'Rna dell'Istituto di Candiolo-Irccs, autore dello studio e cervello in fuga negli Usa rientrato da poco in Italia -. In particolare, la piattaforma IsoScan è stata utilizzata per condurre uno screening su cellule di mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, un tipo di globuli bianchi che producono anticorpi nel midollo osseo. Le cellule tumorali sono state modificate per esprimere la proteina Cas13d e sono state introdotte guide Rna (gRna), piccole molecole di Rna che agiscono da 'sistema guida', per indirizzare l'enzima Cas a una specifica sequenza di Rna".  I ricercatori hanno analizzato quali gRna hanno influenzato la crescita delle cellule tumorali, indicando quali lncRna sono essenziali per la sopravvivenza delle cellule tumorali. Lo screening ha identificato centinaia di isoforme di lncRna che sono risultate essenziali per la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali. "In particolare, attraverso la nostra piattaforma siamo riusciti a 'colpire' 5mila lncRna espressi nelle cellule del mieloma multiplo, scoprendo che circa il 12% di queste molecole, 598 in tutto, sono essenziali individualmente per la crescita tumorale – riferisce Morelli -. Si tratta di percentuali simili a quelle riscontrate negli studi 'canonici' sui geni che codificano le proteine. Questo dunque ci suggerisce che gli lncRna sono essenziali nel cancro almeno quanto lo sono i geni che producono le proteine. Risultati simili sono stati riscontrati anche per altri tumori, come quello alla mammella, al polmone, al colon e anche ai linfomi: abbiamo rilevato un'ampia dipendenza delle cellule tumorali dagli lncRna e alcune isoforme sono comuni a più tumori". Lo studio ha evidenziato anche che diverse isoforme dello stesso lncRna possono avere funzioni distinte. Ciò suggerisce che è importante studiare le singole isoforme per comprendere appieno il ruolo degli lncRna nel cancro. Queste scoperte potrebbero avere implicazioni importanti nello sviluppo di nuovi trattamenti anticancro più efficaci. "Oltre ad aver confermato che è sbagliato considerare 'spazzatura' le sequenze di Dna non codificante, lo studio mostra il loro ruolo essenziale nella malattia tumorale – commenta Anna Sapino, direttore scientifico dell'Irccs oncologico del Piemonte di Candiolo – Questo significa che si aprono nuove strade per la comprensione e il trattamento del cancro: prendendo di mira con precisione le isoforme di lncRna, potremmo essere in grado di sviluppare terapie antitumorali più efficaci e specifiche". I ricercatori hanno anche sviluppato il Portale LongDEP, una risorsa accessibile al pubblico, che fornisce informazioni complete sulle funzioni delle isoforme di IncRna e sulle associazioni cliniche. "Questo portale rappresenta uno strumento prezioso per la comunità di ricerca e punta a facilitare e semplificare l'ulteriore esplorazione nel mondo degli lncRna e del loro potenziale terapeutico – conclude Salvatore Nieddu, direttore generale dell'Irccs di Candiolo -. Si conferma così ancora una volta l’impegno delll'Irccs Candiolo in collaborazioni internazionali, come quella con il prestigioso Dana Faber Cancer Institute, che mirano a mettere a punto innovativi trattamenti contro il tumore". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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