(Adnkronos) – Una discussione brillante, con i complimenti del suo relatore, il professore di UniTo Paolo Fonio, e l’invito a continuare a far parte del gruppo di ricerca che si occupa dell’argomento. Si è laureato oggi in Medicina e Chirurgia Mauro Glorioso, il giovane palermitano rimasto tetraplegico dopo l’incidente ai Murazzi di Torino, nel gennaio del 2023, quando dei ragazzi lo colpirono con una bicicletta lanciata da una decina di metri d'altezza. Con una tesi sperimentale sull’utilizzo della Tac nell’infarto del miocardio, dal titolo 'Valutazione della funzione biventricolare tramite Cct in pazienti con recente Stemi' e giudicata meritevole di pubblicazione, Mauro ha conseguito a Torino la laurea in Medicina e Chirurgia. Un traguardo raggiunto a solo un anno di distanza rispetto ai tempi previsti, nonostante l’incidente che gli ha cambiato per sempre la vita. Alla cerimonia erano presenti i suoi colleghi dell’Università di Torino, gli amici di Palermo e i familiari, tutti commossi nel condividere con lui un momento di profonda rinascita. La storia di Mauro è quella di un ragazzo che non si è arreso. La notte del 21 gennaio 2023, a Torino, è stato travolto da una bicicletta elettrica lanciata dai Murazzi del Po da cinque giovani. Aveva solo 23 anni. L’impatto lo ha lasciato tetraplegico, sospeso tra la vita e la morte. All’epoca dell’incidente, frequentava il primo semestre del quinto anno del corso di Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Torino, dove sognava di diventare medico. Dopo lunghi mesi di ricovero e riabilitazione, attraversati dalla depressione e dall’interruzione degli studi – un periodo che lui stesso ricorda come il tempo in cui "il silenzio era assordante e l’unica voce che parlava era quella del dolore" – Mauro ha avuto la forza di costruire un nuovo percorso. "Questo percorso – ha scritto nei suoi ringraziamenti Mauro – penso sia stata una delle scelte più difficili della mia vita. Ma ho avuto il privilegio di avere intorno a me persone speciali che mi hanno permesso di superare tutto questo. Non sono mai stato particolarmente felice di celebrare i risultati accademici, ma mi rendo conto che questa è la conclusione di una fase della mia vita e vi ringrazio tutti per aver partecipato a questo viaggio e, soprattutto, brindiamo a un nuovo inizio". Poi il ringraziamento a "tutti i professori che mi sono stati vicini durante questo percorso e che mi hanno insegnato a diventare medico, non solo didatticamente, ma soprattutto umanamente". Nell’aprile 2024, l’Università di Torino gli ha concesso l’autorizzazione a proseguire gli studi seguendo tirocini e lezioni all’Università degli Studi di Palermo, la sua città natale. Grazie alla collaborazione tra i due Atenei – che hanno saputo unire competenze, sensibilità e risorse – Mauro è riuscito a portare a termine il suo percorso universitario. "Un lavoro di squadra tra docenti, tutor, segreterie e servizi di supporto – spiega il professore di UniTo Umberto Ricardi, presidente della commissione di laurea e contro relatore della tesi di Mauro Glorioso – che ha trasformato una sfida in un esempio". Lo stesso professor Ricardi aveva fatto a Mauro una promessa importante, nei giorni più difficili della terapia intensiva: la laurea sarebbe arrivata anche per Mauro e sarebbe stato proprio lui a proclamarlo dottore. Il tirocinio in Psichiatria, svolto sotto la guida della professoressa di UniPa Rosa Lo Baido, è stata la prima esperienza universitaria di Mauro dopo l’incidente: un passo fondamentale che ha riacceso la fiducia e la voglia di rimettersi in gioco, come ha spiegato lui stesso. "Mi ha ricordato cosa significa essere medico e mi ha fatto tornare la voglia di diventarlo", ha detto.
Da quella prima materia superata, Mauro ha ripreso uno dopo l’altro tutti gli esami, fino alla laurea. "La laurea di Mauro Glorioso – racconta la professoressa Rosa Lo Baido – è un simbolo potente di resilienza, un messaggio per tutti coloro che si trovano ad affrontare prove difficili. Oggi, quella di Mauro non è soltanto una laurea: è un atto di coraggio, è la dimostrazione che, quando l’impegno delle persone incontra il sostegno delle istituzioni, anche il destino più ingiusto può trasformarsi in un nuovo inizio".
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Torino, lo studente colpito dalla bici ai Murazzi si è laureato: “Un nuovo inizio”


