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Settimana dell’allattamento, decalogo Iss per la poppata in vacanza

(Adnkronos) – L'allattamento materno può risultare particolarmente funzionale alle esigenze delle madri e dei lattanti, specie d'estate per le sue caratteristiche di grande praticità e adattabilità. "Il latte materno è sempre alla temperatura giusta, non richiede bollitura, sterilizzazione né preparazioni complesse, ed è immediatamente disponibile in ogni contesto, offrendo anche un momento di conforto fisico ed emotivo. Apporta liquidi e nutrienti in proporzioni dinamiche, adattandosi naturalmente ai bisogni del bambino o della bambina, che in estate possono variare frequentemente. E' comodo: si può allattare ovunque, in città, al mare, in montagna, in viaggio, nei musei, senza necessità di attrezzature, refrigerazione o prodotti per la pulizia. Dalla prospettiva della sicurezza alimentare, l'allattamento materno non comporta rischi di contaminazione, a differenza dei sostituti in polvere che alle alte temperature richiedono molta attenzione alla preparazione e alla conservazione". Così Angela Giusti, prima ricercatrice del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità, alla vigilia della Settimana mondiale dell'allattamento materno che si celebra i primi 7 giorni di agosto, interviene sul sito dell'Iss che pubblica un decalogo per allattare, in sicurezza e benessere, nei mesi più caldi dell'anno. Ecco i 10 consigli per allattare in estate: 1) Offrire il latte con più frequenza. Con il caldo aumenta il fabbisogno di liquidi. Il latte materno si adatta naturalmente, diventando più ricco d'acqua nelle prime fasi della poppata, mantenendo un ottimale apporto di elementi nutritivi. I bimbi e le bimbe allattate aumentano normalmente il numero di poppate durante i periodi caldi; 2) Non somministrare acqua ai lattanti nei primi 6 mesi. Il latte materno è sufficiente a garantire l'idratazione, anche in estate. Aggiungere acqua può ridurre l'assunzione di nutrienti e non è raccomandato. Non esistono indicazioni scientifiche per la somministrazione di acqua in aggiunta al latte materno; 3) Mantenere una buona idratazione della madre: bere acqua e consumare frutta e verdura. Bere acqua regolarmente secondo il proprio bisogno, soprattutto nei momenti più caldi, è il modo migliore per idratarsi. E' preferibile evitare bevande zuccherate o dolcificate, che non apportano benefici e possono interferire con il metabolismo. Frutta e verdura fresca, insieme a una dieta equilibrata, contribuiscono al benessere generale e al mantenimento dell'idratazione.  A seguire: 4) Mantenere una sana alimentazione materna e per tutta la famiglia. L'alimentazione materna, come quella di tutta la famiglia, dovrebbe includere tutti i gruppi alimentari: cereali integrali, legumi, verdure fresche, frutta, fonti proteiche (carne, pesce, uova o alternative vegetali) e grassi di buona qualità (olio extravergine di oliva, frutta secca, ecc.). L'estate, del resto è un momento particolarmente adatto a reperire verdura e frutta di stagione; 5) Limitare sostanze potenzialmente nocive. Le madri che allattano dovrebbero evitare il consumo di alcol, una sostanza sempre dannosa per l'organismo e particolarmente rischiosa in gravidanza e allattamento. E' inoltre importante fare attenzione alla qualità e provenienza degli alimenti, limitando l'esposizione a pesticidi o contaminanti ambientali. Quando possibile, è preferibile scegliere prodotti tracciabili, freschi e sicuri, per ridurre i rischi associati a residui chimici.  E ancora: 6) Indossare abiti leggeri e traspiranti. Per entrambi, mamma e bambino/bambina, è preferibile scegliere tessuti in fibre naturali, come il cotone, che favoriscono la traspirazione e aiutano a regolare la temperatura corporea. Nei piccoli meglio evitare accessori inutili e ridurre al minimo gli strati di vestiario; 7) Allattare in ambienti ombreggiati e ben ventilati. Sia in casa che all'aperto, è importante garantire ambienti freschi e areati per il comfort della madre e del bambino o bambina. In casa, favorire il ricircolo d'aria aprendo più finestre o usando ventilatori indiretti. All'aperto, preferire l'ombra naturale o porticati ventilati, evitando l'esposizione diretta al sole. Per gli esperti dell'Iss è poi improntate: 8) Limitare gli sbalzi di temperatura. Evitare passaggi bruschi da ambienti caldi ad altri con aria condizionata, soprattutto quando si entra o si esce da negozi, automobili o abitazioni. Favorire una transizione graduale, per esempio entrando in ambienti climatizzati a ventole spente o tenendo inizialmente il bambino o la bambina vicino al proprio corpo, favorendo un adattamento graduale. 9) Non coprire passeggini o carrozzine con teli. Usare fasce porta bebè leggere e traspiranti. Coprire con teli, anche leggeri, l'ingresso di carrozzine o passeggini può limitare la ventilazione e causare un rapido aumento della temperatura interna. E' preferibile utilizzare ombrellini parasole o coperture che permettano il riciclo dell'aria. Infine, 10) Osservare i segnali del bambino o bambina. Seguire i suoi ritmi e segnali è essenziale per garantire un buon allattamento, anche in estate. "Il tema della Settimana mondiale dell'allattamento 2025, che si celebra come ogni anno dall'1 al 7 agosto, è 'Sostenere l'allattamento attraverso sistemi alimentari equi' – evidenzia Giusti – L'obiettivo della campagna è quindi riconoscere l'allattamento come fondamento di una nutrizione giusta, sicura e sostenibile, capace di offrire benefici a lungo termine per la salute pubblica, l'ambiente e l'autonomia delle famiglie. Allattare significa non solo garantire il migliore standard per la crescita di bambine e bambini, ma anche ridurre la dipendenza da prodotti industriali con alto impatto ambientale e costi economici elevati". Inoltre, "l'allattamento materno è anche una questione di equità: i bambini e le bambine allattati hanno una salute migliore e un rischio significativamente ridotto di sviluppare in seguito patologie acute e croniche. Tuttavia – rimarca l'esperta – i dati del Sistema di sorveglianza 0-2 anni dell'Iss, coordinato da Enrica Pizzi, mostrano che a essere allattati sono più spesso i figli e le figlie di madri con livelli di istruzione più elevati e che partecipano a percorsi di accompagnamento alla nascita. Questo contribuisce a rafforzare le disuguaglianze, in un meccanismo transazionale in cui difficoltà economica, esclusione educativa e minore accesso ai servizi si sommano, incidendo sulla salute dei bambini e delle bambine sin dalla nascita". Per questo, "sostenere l'allattamento è una responsabilità condivisa, che parte da piccoli gesti quotidiani e si allarga alla costruzione di sistemi alimentari più equi, etici e resilienti". —[email protected] (Web Info)

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