(Adnkronos) – I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si confermano una grave emergenza sociale e sanitaria, con impatti sempre più evidenti sulle nuove generazioni e sul tessuto demografico del Paese. La Dott.ssa Donatella Possemato, Fondatrice dell’Osservatorio Vita e Natalità, è intervenuta oggi sulla questione, sottolineando la necessità di un'azione strutturale a livello nazionale che si ispiri alle iniziative di avanguardia promosse dalla Regione Lazio nel campo della salute digitale e dell'innovazione sanitaria. I disturbi alimentari, che colpiscono in Italia oltre tre milioni di persone (con una quota crescente di giovanissimi), hanno gravi ripercussioni non solo sulla salute fisica, ma anche su quella riproduttiva. La Dott.ssa Possemato ha definito i DCA “un’emergenza sociale e sanitaria, che colpisce soprattutto giovani e adolescenti, con gravi ripercussioni anche sulla salute riproduttiva”. A contrastare tale fenomeno con un approccio proattivo è la Regione Lazio, che si sta distinguendo per le iniziative che coniugano innovazione e radicamento territoriale. In particolare, l'attenzione è stata posta sul recente fabbisogno regionale approvato, che prevede l'attivazione di percorsi terapeutici integrati e multidisciplinari. Queste iniziative mirano non solo a potenziare l'assistenza tradizionale (come l'incremento di posti letto e ambulatori specialistici), ma anche a integrare soluzioni digitali e di rete, come confermato dalle recenti strategie regionali che enfatizzano l'uso degli strumenti della comunicazione a distanza e la realizzazione di reti per il trattamento e l'individuazione precoce dei DCA.
La Presidente dell'Osservatorio ha elogiato questa concretezza: “Il Lazio sta dimostrando che è possibile passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete a favore della salute mentale e fisica delle nuove generazioni. È un modello da replicare su scala nazionale”. L'intervento della Dott.ssa Possemato ha ulteriormente amplificato la discussione, collegando l'emergenza sanitaria dei DCA alla crisi demografica italiana. “C’è una connessione profonda tra i disturbi alimentari e la crisi della natalità. Le conseguenze sulla fertilità femminile non possono più essere ignorate. Serve un approccio integrato, innovativo, educativo e culturale”, ha dichiarato la Fondatrice. Questo appello rafforza il ruolo dell'Osservatorio Vita e Natalità nel promuovere non solo politiche di supporto alla famiglia e alla natalità (come già evidenziato da iniziative precedenti in tema di codici fiscali famiglia e sostegno alle madri fragili), ma anche l'uso strategico delle tecnologie digitali e dei social media per veicolare un messaggio positivo e supportare una nuova cultura della genitorialità. Il modello laziale, basato sulla programmazione di servizi potenziati e su una rete di assistenza che punta a un intervento precoce e su un approccio omogeneo e multidisciplinare, rappresenta dunque una prova tangibile di come l'innovazione nella sanità pubblica possa trasformarsi in uno strumento di politica sociale e demografica efficace.
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