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Salute, con diabete rischio cuore più che raddoppiato

(Adnkronos) – Il legame tra diabete e patologie cardiache per il sistema cardiovascolare rappresenta una "tempesta perfetta". Per i diabetologi "è tra le sfide più significative che i clinici di oggi sono chiamati ad affrontare", perché per il paziente diabetico "il rischio cardiaco è più che raddoppiato". E' quanto emerge dal meeting della Società italiana di diabetologia (Sid) 'Update of the 2023 Esc Guidelines for the management of cardiovascular disease in patient with diabetes: toward a cardio-metabolic- renal approach', in programma oggi e domani a Roma. Al centro dei lavori: le linee guida della Società europea di cardiologia (Esc) pubblicate nel 2023 sulla gestione delle malattie cardiovascolari nei pazienti diabetici, che arrivano in un momento cruciale, mentre la prevalenza di entrambe le condizioni continua a crescere a livello globale.  L'incontro – riporta una nota della Sid – esplora i nuovi studi e rappresenta un dinamico cambio di paradigma nella gestione integrata del paziente, dove la prevenzione cardiovascolare diventa parte inscindibile della cura del diabete fin dalla diagnosi. Con oltre 60 milioni di europei che convivono con il diabete e un rischio di eventi cardiovascolari da 2 a 4 volte superiore rispetto alla popolazione generale, queste raccomandazioni ridisegnano il percorso terapeutico introducendo approcci innovativi basati sulle più recenti evidenze scientifiche.  Le nuove linee guida Esc – si legge – offrono ai clinici strumenti pratici per affrontare quella che è stata appunto definita una tempesta perfetta per il sistema cardiovascolare. L'update delle linee guida 2021 consacra il ruolo degli inibitori del co-trasportatore 2 di sodio-glucosio (Sglt2) nella terapia dello scompenso cardiaco. E' stato dimostrato che i recettori Sglt sono presenti anche a livello miocardico, dove svolgono il ruolo di modulatori del metabolismo cardiaco che è alterato nella cardiomiopatia diabetica. I farmaci che inibiscono il trasportatore Sglt2 sono attualmente indicati anche per pazienti che presentano sia diabete mellito di tipo 2 che patologia renale cronica, con l'obiettivo di diminuire la probabilità di sviluppare scompenso cardiaco.  "Il ritmo incalzante della ricerca cardiovascolare non conosce pause, e per fortuna direi – afferma Massimo Federici, co-presidente della Task force sulle linee guida Esc 2023 – Ogni mese, centinaia di nuovi studi ridefiniscono la nostra comprensione del complesso rapporto tra diabete e malattie cardiache e renali, portando la comunità scientifica a un continuo processo di revisione e aggiornamento. Tanto che le linee guida raccomandano uno screening sistematico per il diabete in tutti i pazienti con malattie cardiovascolari e non solo viceversa. In questo scenario dinamico, la persona con diabete va valutata da più angolazioni e con un approccio multidisciplinare che tenga conto delle comorbidità esistenti e quelle da prevenire". "Le nuove direttive sulla gestione delle patologie cardiovascolari nelle persone con diabete sono state elaborate considerando che chi soffre di diabete tipo 2 presenta una probabilità più che doppia di sviluppare problemi cardiovascolari rispetto alla popolazione non diabetica – interviene la presidente di Sid, Raffaella Buzzetti – Secondo le attuali linee guida, tutti i pazienti con questa duplice condizione dovrebbero essere trattati con farmaci inibitori Sglt2 e/o agonisti Glp-1 per diminuire il rischio di eventi come infarto e ictus, ma anche insufficienza cardiaca e malattie delle arterie periferiche. Raccomandazione che prescinde dai livelli di glucosio e dal trattamento antidiabetico in corso". "Gli agonisti del recettore del Glp-1 (Glp1-Ra) offrono numerosi vantaggi per la salute del sistema cardiovascolare – conclude Riccardo Bonadonna, presidente eletto Sid – In primo luogo, questi medicinali contribuiscono a ottimizzare diversi parametri cruciali per la salute cardiaca, come i livelli di zucchero nel sangue, i valori pressori e il quadro dei grassi circolanti. Esercitano anche un'azione diretta sull'apparato cardiovascolare, contrastando i processi infiammatori nell'organismo come l'arteriosclerosi. Inoltre, potenziano la capacità dei vasi sanguigni di funzionare correttamente, benefici che vanno oltre la capacità di favorire la diminuzione del peso corporeo per cui sono noti".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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