(Adnkronos) – Il Consiglio Nazionale dei Geologi esprime fiducia nel nuovo disegno di legge delega per gli ordinamenti professionali, ma sollecita una partecipazione concreta nella fase attuativa per valorizzare la funzione strategica dei professionisti nella sicurezza del territorio. A oltre dieci anni dall'ultimo intervento legislativo, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo disegno di legge delega destinato a riformare gli ordinamenti professionali di circa 1,6 milioni di lavoratori in Italia. Il provvedimento tocca ambiti cruciali come l'accesso alla professione, l'equo compenso e la formazione continua. Tra le categorie direttamente interessate, quella dei geologi accoglie la riforma con un misto di ottimismo e responsabilità.
Arcangelo Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), ha commentato positivamente l'approvazione del provvedimento, definendolo "un'occasione irripetibile" per riaffermare il ruolo dei geologi. "Accogliamo con profondo senso di responsabilità e fiducia questo passaggio normativo, fortemente voluto dalle rappresentanze delle categorie professionali, quale svolta per il riconoscimento concreto del ruolo strategico dei geologi nelle dinamiche dello sviluppo e della sicurezza del territorio", ha dichiarato Violo. L'organismo sottolinea come le competenze tecnico-scientifiche dei geologi siano fondamentali per affrontare le sfide attuali, tra cui i cambiamenti climatici, il dissesto idrogeologico e la prevenzione dei rischi naturali, in un Paese in cui "oltre il 90% dei Comuni è esposto a rischi di natura idro-geologica". Tra gli aspetti più apprezzati del DDL c'è l'esplicito riferimento alla laurea abilitante, già prevista per la professione di geologo dalla legge 163/2021. "Portare finalmente a compimento questo processo", ha sottolineato Violo, "significa rendere il percorso di accesso alla professione più coerente, trasparente e attrattivo, soprattutto per i giovani. Troppi talenti si allontanano da una disciplina fondamentale per i percorsi abilitativi eccessivamente farraginosi, nonostante le considerevoli opportunità di lavoro". Un altro punto centrale è l'equo compenso, un principio che il CNG considera non solo una misura di giustizia ma anche uno "strumento per elevare la qualità del lavoro e dei servizi offerti ai cittadini". Il Consiglio ha inoltre espresso apprezzamento per la semplificazione degli adempimenti degli Ordini professionali, riconoscendo la loro autonomia. Nonostante l'accoglienza favorevole, il CNG avanza una richiesta precisa per la fase attuativa: la partecipazione attiva e concreta delle categorie professionali. "La vastità delle materie trattate, l’eterogeneità delle professioni e la delicatezza delle scelte che dovranno essere compiute nei decreti attuativi richiedono una concreta partecipazione dei Consigli Nazionali", ha ribadito il Presidente Violo, chiedendo l'istituzione di "tavoli di confronto settoriali" per garantire che le specificità di ogni professione vengano considerate. In chiusura, Violo ha ribadito che la riforma non deve limitarsi a un passaggio legislativo, ma essere un vero e proprio "atto di indirizzo politico e culturale", dove il sapere tecnico-scientifico sia "debitamente considerato nei processi che decidono il futuro del territorio". —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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