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Restaurata la Cupola Lamborghini, a Pieve di Cento l’inaugurazione della celebre struttura

(Adnkronos) – Pieve di Cento è in festa per la sua Cupola, la Cupola Lamborghini. Tonino Lamborghini è l'erede di uno degli imprenditori più rivoluzionari della seconda metà del Novecento. Fu suo padre Ferruccio a far costruire, nel 1960, la Cupola che divenne rapidamente il cuore pulsante della fabbrica dove, ogni giorno, venivano costruiti fino a 40 trattori, diventando così un pilastro economico per il territorio di Pieve di Cento, in provincia di Bologna: "L'idea a mio padre venne – spiega oggi Tonino Lamborghini – durante un viaggio Oltreoceano nell'area metropolitana di Detroit, dove visitò l'iconico stabilimento Ford Rotunda. Questa visita ispirò la creazione di una struttura simile, ma che avrebbe avuto un impatto decisamente maggiore sulla storia industriale del nostro Paese".  La struttura fu concepita per ospitare la produzione di bruciatori, condizionatori e soprattutto dei prestigiosi trattori che, in breve, conquistarono il mercato italiano e internazionale, consolidando la fama dell'azienda come pioniere nella produzione agricola di alta qualità: "Qui fra dipendenti e indotto – ricorda Tonino Lamborghini – lavorava un paese intero. Una famiglia fatta di persone legate a papà e al marchio". Un simbolo dunque che oggi torna a vivere grazie all'intuizione dell'imprenditore Stefano Chierici che l'ha acquisita e ristrutturata: "Nel 2006 – ricorda Chierici, Ceo di Eurotarget – gran parte della fabbrica venne demolita per fare spazio a nuove costruzioni, ma la Cupola venne lasciata in piedi come testimonianza della storia che ha segnato un’epoca". Da qui la decisione di salvare un luogo iconico del patrimonio industriale italiano. Oggi la celebrazione: "Abbiamo scelto – continua Chierici – di restaurarla mantenendo la sua storicità e preservando l'estetica originale anche nelle vetrature. Qui avrà sede un'impresa virtuosa dell'automotive". "Ringrazio Stefano – aggiunge Tonino Lamborghini – per quanto ha fatto ridando onore a una costruzione che mio padre volle fortemente". Questo è dunque un momento di riconciliazione con il passato industriale del territorio e un'opportunità per valorizzare un patrimonio che rischiava di andare perduto: "Un riconoscimento – sottolinea Chierici – che non riguarda solo un edificio, ma le persone che vi hanno lavorato e le famiglie che hanno costruito la loro vita attorno a questa fabbrica. È un pezzo di storia che torna a vivere". Ma quale sarà la destinazione della Cupola restaurata: "Sarà la sede di un'impresa virtuosa – afferma Chierici – che parla di storia ma che guarda anche al futuro e all'innovazione ma anche un punto di riferimento culturale per il territorio e non solo. Siamo contenti di aprire questo percorso con un evento dell'Aido. Vogliamo essere l'approdo sicuro per tutti quelli che rendono migliore l'Italia". —[email protected] (Web Info)

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