(Adnkronos) – C’è qualcosa di ipnotico nella pioggia che batte sul parabrezza. Ma dietro a quel velo d’acqua, la fisica non fa sconti: bastano pochi metri di errore per trasformare un viaggio tranquillo in un rischio evitabile. Secondo una nuova ricerca commissionata da Apollo Tyres, più della metà degli automobilisti italiani (il 66%) sottovaluta la distanza necessaria per arrestare l’auto su strade bagnate. Solo il 21% sa che, in queste condizioni, lo spazio di frenata deve essere raddoppiato. E tra i giovani tra i 25 e i 34 anni, la consapevolezza scende al 13%. Non si tratta solo di numeri: è una fotografia culturale del nostro modo di guidare. In un Paese dove l’auto è ancora sinonimo di libertà, bellezza e movimento, la sicurezza rimane troppo spesso affidata al caso. Ecco una serie di suggerimenti pratici che possono trasformare la consapevolezza in azione per una guida più sicura: – Rallentare la velocità: In caso di pioggia l’aderenza diminuisce: ridurre la velocità è la prima arma. La guida difensiva raccomanda chiaramente una velocità ridotta rispetto a condizioni asciutte. – Tenera la distanza di sicurezza: raddoppiala o più. Se in condizioni normali si usa la “regola dei due secondi”, in caso di bagnato il consiglio è portarla almeno a quattro secondi . – Evitare il cruise control. Utilizzare il controllo della velocità in condizioni umide può aumentare il rischio di perdita di trazione (
aquaplaning)
perché non hai il pieno controllo immediato su acceleratore/freno. – Accendere sempre i fari anabbaglianti (o quelli diurni/luci di posizione se obbligatori) e mantieni i tergicristalli in ottimo stato: la pioggia riduce visibilità, spruzzi, riflessi e rischi collaterali aumentano. – Controllare sempre lo stato degli pneumatici: battistrada sufficiente, pressione corretta, stato generale. Pneumatici usurati o con battistrada ridotto aumentano drasticamente il rischio di aquaplaning. – Evitare frenate brusche o cambiamenti di direzione improvvisi. In condizioni di bagnato la trazione è ridotta: meglio anticipare, frenare dolcemente e mantenere traiettorie morbide. – Guidare nelle tracce dell’auto che ti precede quando possibile: l’auto davanti ha già ha dissipato parte dell’acqua, migliorando marginalmente aderenza. – Evitare le pozzanghere e zone dove l’acqua sembra stagnante: possono nascondere buche, dislivelli o provocare aquaplaning. Se l’acqua è profonda, valuta se evitare quel tratto o rallentare ulteriormente. Ricordiamoci che tutti questi consigli sono più che validi ma va anche detto che la variabile umana resta il punto più debole. In caso di cattiva aderenza impariamo sempre a tenere a freno le nostre doti da super pilota e cerchiamo il cambiamento nel nostro atteggiamento e nella cultura della guida soprattutto quando in macchina è presente la nostra famiglia o amici cari.
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