(Adnkronos) – "La capacità dei robot di modificare il loro comportamento in base alle condizioni operative solleva preoccupazioni legate alla gestione di tale autonomia e al potenziale per azioni dannose. Il pericolo maggiore, tuttavia, non risiede nelle intelligenze artificiali in sé, ma nella mancata conoscenza di queste tecnologie e nel lasciare che decisioni sul loro impiego siano prese da classi dirigenti non preparate". Lo ha detto padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sui temi dell'intelligenza artificiale e dell'etica della tecnologia, nonchè unico italiano componente del Comitato sull'intelligenza artificiale dell’Onu, intervenendo oggi a Venezia a una conferenza organizzata dall'Associazione 'Davide De Luca – Una vita per l'Intelligence" per gli allievi della Scuola Navale 'Francesco Morosini. "In questo senso è cruciale la governance delle tecnologie legate all'intelligenza artificiale. È sentita la necessità di creare organismi e istituzioni che garantiscano una gestione etica di queste tecnologie. Solo attraverso luoghi istituzionali di dialogo etico e regolamentazione si potrà affrontare una reale ricerca oggettiva del bene – ha spiegato padre Benanti – La relazione tra uomo e intelligenza artificiale non può limitarsi a una dimensione puramente razionale, ma deve considerare e integrare anche la sfera emotiva. In un ambiente misto, è la persona, con la sua dignità unica, a stabilire e gerarchizzare le priorità". Sullo sviluppo di intelligenze artificiali etiche, padre Benanti ha aggiunto: "Un altro aspetto cruciale è il ruolo della cultura organizzativa. Un’adeguata cultura aziendale, che integri valori etici fin dalla fase di progettazione, è essenziale per garantire che i sistemi di IA rispondano ai requisiti etici e di sicurezza desiderati. È importante che il top management mostri un forte impegno verso il cambiamento culturale e che vengano create figure professionali dedicate alla gestione dell'etica all'interno dell'organizzazione". "L'etica delle IA deve essere di fondamentale importanza per garantire che queste tecnologie siano sviluppate e utilizzate in modo responsabile, sicuro e al servizio del bene comune, tutelando la dignità umana e prevenendo potenziali danni. Richiede un impegno congiunto da parte di ricercatori, sviluppatori, decisori politici e della società civile per definire quadri etici solidi e meccanismi di governance efficaci", ha concluso. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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