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L’Insubria Biopark: un faro di ricerca scientifica in difficoltà

La fondazione affronta sfide finanziarie mentre continua a produrre ricerche innovative.

Un patrimonio scientifico da salvaguardare

L’Insubria Biopark rappresenta un’eccellenza nel panorama della ricerca scientifica in Italia, frutto del recupero della storica Lepetit di Gerenzano. Fondato nei primi anni 2000 grazie all’iniziativa della Provincia di Varese, il Biopark ha saputo preservare un patrimonio inestimabile, composto da oltre 20mila ceppi microbici isolati e un team di ricercatori altamente qualificati. Oggi, la fondazione collabora con importanti aziende farmaceutiche per affrontare sfide cruciali come la resistenza agli antibiotici e la celiachia, dimostrando un impegno costante verso l’innovazione e la salute pubblica.

Le difficoltà economiche e la ricerca di sostegno

Nonostante i successi ottenuti, l’Insubria Biopark si trova ad affrontare una situazione finanziaria critica. Il presidente della Fondazione Istituto Insubrico per la Vita, Salvatore Leggio, ha lanciato un appello alle amministrazioni locali, evidenziando come dal 2007 non siano stati ricevuti finanziamenti dalla Provincia. La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione, con un blocco dei bandi e un aumento esponenziale dei costi operativi. Le spese sono triplicate, mentre gli introiti sono stati dimezzati, rendendo insostenibile la situazione attuale.

Innovazione e ricerca di alto livello

Nonostante le difficoltà economiche, il Biopark continua a produrre ricerche di alto livello. Con oltre 21mila microrganismi a disposizione, i ricercatori stanno sviluppando un enzima promettente per la celiachia, che potrebbe avere un impatto significativo sulla vita di milioni di persone. Inoltre, sono in fase di sviluppo due nuovi antibiotici per combattere la resistenza agli stafilococchi, un problema sempre più rilevante in ambito ospedaliero. Questi progetti non solo rappresentano un passo avanti nella medicina, ma potrebbero anche garantire la sostenibilità economica della fondazione nel lungo termine.

Un appello alle istituzioni

Per garantire il futuro dell’Insubria Biopark, è fondamentale che le istituzioni locali e regionali offrano il supporto necessario. Attualmente, il Biopark impiega 18 persone e ha subito una riduzione del personale per contenere i costi. La ricerca continua, ma le sfide sono molteplici e richiedono un intervento tempestivo. La collaborazione con enti pubblici e privati è essenziale per mantenere vivo questo polo di innovazione scientifica, che rappresenta un’importante risorsa per il territorio e per la comunità scientifica internazionale.

Redazione

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