Le recenti normative sulla mediazione civile apportano significativi cambiamenti volti a ottimizzare l'efficienza del processo di risoluzione delle controversie.
La mediazione civile e commerciale rappresenta un aspetto cruciale per la risoluzione delle controversie legali in modo alternativo al giudizio. Con l’entrata in vigore del correttivo al D.Lgs. 149/2025, il panorama della mediazione in Italia subisce un significativo rinnovamento.
Dal 25 gennaio 2025, professionisti e cittadini dovranno prendere atto delle nuove procedure e delle innovazioni tecnologiche che mirano a semplificare ed efficientare il processo di mediazione.
Il nuovo decreto, composto da cinque articoli, si concentra su vari aspetti, dalla digitalizzazione degli atti alla possibilità di incontri da remoto. In particolare, la durata della mediazione è stata estesa, passando da un massimo di tre mesi a sei, con la possibilità di una proroga di ulteriori tre mesi.
Una novità fondamentale riguarda l’obbligatorietà della mediazione per alcune specifiche materie, come le controversie relative al condominio, i diritti reali, le divisioni e le successioni. Questo implica che, per poter avviare un’azione legale, le parti devono prima tentare di risolvere la controversia attraverso la mediazione.
Inoltre, i giudici hanno ora la facoltà di disporre la mediazione fino al momento in cui la causa viene rimessa in decisione, superando il precedente limite che la fissava solo alla fase di conclusione.
Quando una causa non può proseguire a causa della mancata mediazione obbligatoria, la procedura avrà una durata fissata di sei mesi. Durante questo periodo, le parti possono concordare una proroga unica di tre mesi, redigendo un accordo scritto da allegare al verbale di mediazione.
Le nuove disposizioni hanno introdotto anche la mediazione telematica, consentendo ai mediatori di creare e firmare documenti digitali in conformità con le normative del Codice dell’amministrazione digitale. Alla conclusione del procedimento, viene redatto un documento informatico che include il verbale e l’eventuale accordo raggiunto.
Un altro aspetto innovativo è la possibilità di partecipare agli incontri di mediazione tramite collegamenti audiovisivi da remoto, garantendo che tutte le parti coinvolte possano comunicare in modo chiaro e visibile.
Le modifiche presentano anche considerazioni importanti per gli avvocati, soprattutto per coloro che operano in distretti di corte d’appello diversi da quelli dell’organismo di mediazione. Infatti, secondo la nuova normativa, questi avvocati non avranno diritto a spese e indennità di trasferta, semplificando così le procedure.
In aggiunta, il Decreto Legge 132/2014 stabilisce che la negoziazione assistita deve sempre avvenire con l’assistenza di almeno un avvocato per parte, e può essere svolta anche in modalità telematica.
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