Lavoro e salari in Albania

SALARIO MINIMO

Il Codice del lavoro prevede che i dipendenti non siano pagati al di sotto del salario minimo fissato dal Consiglio dei ministri. Il salario minimo è fissato in base a fattori economici, alle esigenze dello sviluppo economico e alla riduzione della disoccupazione, all’aumento della produzione; nonché le esigenze dei dipendenti e delle loro famiglie, tenendo conto del tenore di vita complessivo dei dipendenti nel paese, del reddito percepito dalla sicurezza sociale e del tenore di vita dei diversi gruppi sociali. Il Consiglio dei ministri può fissare una tariffa inferiore al salario minimo nazionale per i casi di formazione professionale nel sistema duale di istruzione e formazione professionale.

Si tengono inoltre consultazioni con il Consiglio nazionale del lavoro tripartito durante il processo di preparazione e attuazione della legislazione sul lavoro, compresi i salari minimi. Sotto gli auspici del Consiglio possono essere istituite anche commissioni tripartite specializzate permanenti. C’è un comitato permanente speciale sui salari. Il ministro responsabile del lavoro formula proposte sulla base delle raccomandazioni della commissione sul salario minimo a livello nazionale.  

L’Ispettorato statale del lavoro è responsabile di garantire l’attuazione di tutta la legislazione sul lavoro, compresi i salari minimi. In caso di violazione della legislazione sul lavoro, un ispettore del lavoro può imporre una multa fino a trenta volte il salario minimo mensile.

Fonte: §111, 200 e 202 del Codice del lavoro n. 7961/1995, modificato da ultimo dalla Legge n. 136/2015; §6 e 13 dell’Ispettorato del lavoro e della Legge sull’ispezione del lavoro e dell’Ispettorato statale del lavoro, 2006; VKM n. 77 del 28.01.2015 “Sulla determinazione del salario minimo a livello di Paese.”; VKM n. 399, del 03.05.2017 “Sulla determinazione del salario minimo nel Paese”

SALARIO ORDINARIO

Per stipendio si intende lo stipendio base, nonché le indennità di carattere permanente. Non sono considerati parte integrante della retribuzione i compensi ricevuti dal dipendente per le spese sostenute per la sua attività professionale.

Il datore di lavoro corrisponde al lavoratore la retribuzione secondo quanto previsto dal contratto collettivo o dal contratto individuale e, in loro assenza, il datore di lavoro è obbligato a corrispondere la retribuzione consueta per quel determinato tipo di lavoro.

Lo stipendio può essere calcolato in tempo, in base al lavoro svolto (salario per unità, di turno o con commissione); lo stipendio può essere calcolato anche in base ai risultati dell’impresa (con partecipazione agli utili o fatturato).

La retribuzione per il lavoro non basato sul criterio del tempo, dovrebbe essere calcolata in modo da consentire al lavoratore con competenze medie e che lavora normalmente di percepire almeno la stessa retribuzione di quella del lavoratore che è retribuito puntualmente e svolge lo stesso lavoro.

Il datore di lavoro paga regolarmente al lavoratore la retribuzione mensilmente e alla fine di ogni mese quando è calcolata in mesi, nonché ogni due settimane, quando la retribuzione è calcolata in ore, giorni o settimane, salvo diversa disposizione scritta.

Lo stipendio viene pagato solo attraverso il sistema bancario. Deve essere pagato in valuta albanese, salvo casi previsti diversamente da accordo tra le parti. Può essere pagato anche con assegno bancario, postale o vaglia, quando questo tipo di pagamento è necessario per circostanze particolari o quando previsto dal contratto collettivo o da una decisione arbitrale. Quando questo tipo di pagamento non è previsto o deciso, si ottiene il consenso del lavoratore interessato. Il datore di lavoro è finanziariamente responsabile nei confronti del dipendente, quando la banca non può pagare entro 30 giorni dalla data di pagamento dell’importo, per conto del dipendente.

Oltre alla retribuzione in valore, il lavoratore può percepire una retribuzione in natura, per l’alloggio e il vitto consumati durante le ferie in azienda dal dipendente. Le parti sono informate della retribuzione in natura solo per iscritto e nei limiti fissati dalla decisione del Consiglio dei ministri. Il valore dei salari in natura deve essere equo e ragionevole. L’importo mensile della retribuzione in natura non deve superare il 20% della retribuzione mensile.

Il datore di lavoro fornisce al dipendente per ogni stipendio il calcolo che include l’importo dello stipendio, la base di calcolo, se questa è variabile, nonché tutte le detrazioni da essa.

Il datore di lavoro detrae dal salario del lavoratore l’imposta sul reddito e la contribuzione previdenziale sanitaria prevista dalla legge, dallo statuto, dai contratti collettivi o dai contratti individuali. Il datore di lavoro può detrarre dallo stipendio le indennità sindacali solo previa autorizzazione scritta del lavoratore. Tale autorizzazione può essere revocata in qualsiasi momento.

Tags: stipendio
Redazione

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