(Adnkronos) –
Sembrano essersi stabilizzati intorno ai 4mila circa a settimana i nuovi casi di Covid in Italia. Dal 2 all'8 ottobre sono stati 4.272, con 18 morti, rispetto ai 4.171 del periodo 25 settembre-1 ottobre (26 decessi) e ai 4.256 del 18-24 settembre (37 morti). E' il trend che emerge dall'ultimo bollettino pubblicato dal ministero della Salute. Ancora in aumento i tamponi – 38.432 nella settimana 2-8 ottobre contro i 33.614 della precedente – con un tasso di positività che scende all'11,1%, dal 12,4%. In numeri assoluti, è sempre la Lombardia a registrare più casi (1.509 dal 2 all'8 ottobre, in linea con i 1.503 del 25 settembre-1 ottobre). Sul fronte ricoveri, all'8 ottobre l'occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,6% (959 ricoverati), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (1,4% all'1 ottobre), si legge nel monitoraggio pubblicato dall'Istituto superiore di sanità. Stabile l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3% (30 ricoverati), stesso valore della settimana precedente. L'incidenza dei casi di Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 2-8 ottobre è di 7 casi per 100mila abitanti, come nella settimana precedente. L'indice di trasmissibilità Rt, calcolato con dati estratti l'8 ottobre e basato sui casi con ricovero ospedaliero al 23 settembre, è pari a 0,96 (0,86-1,06), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (Rt 1,11, range 0,99-1,21, al 16 settembre). A guidare il rialzo dei positivi a Sars-CoV-2 registrato a livello nazionale nel mese di settembre è stata la variante XFG o Stratus, cresciuta su scala globale e sotto monitoraggio. Ma il picco di Covid è stato raggiunto? "Come sempre il picco lo si può valutare quando la curva sarà in discesa", risponde all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco. "Sicuramente – ribadisce il direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e Medicina preventiva dell'università Statale di Milano – anche i dati oggi disponibili sono sottostimati, almeno per quanto riguarda la diffusione complessiva delle forme non pesanti. E rimane l'oggettività di quelle più dure, dei ricoveri e dei decessi". "Resta valida la metafora delle onde di un sasso nello stagno, con un lento digradare anche del carico sul sistema sanitario", ripete l'esperto. "Inoltre rimane il fatto che il Covid non si è ancora stagionalizzato", quindi "potrebbe esserci una coda" di casi in questa onda trainata da Stratus "e poi un'ulteriore risalita. Ma a questo punto in una fase successiva all'inverno", prospetta il medico. Il che "potrebbe essere un elemento positivo". L'auspicio di Pregliasco è che, a differenza dell'anno scorso, nella stagione influenzale 2025-2026 il Sars-CoV-2 possa far sentire meno la sua presenza all'interno del mix di virus respiratori.
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La curva del Covid si stabilizza, Pregliasco: “Possibile coda e nuova risalita”
