(Adnkronos) – Ogni anno in Italia si registrano 300.000 infortuni sportivi e oltre 15.000 ricoveri. Le nuove frontiere della prevenzione sportiva sono state al centro del congresso 'Traumatologia dello Sport – Medici, Atleti e Riabilitatori a confronto' promosso dall'Università UniCamillus a Roma. L’evento ha rappresentato un’occasione unica per mettere a confronto medici, fisioterapisti e atleti di fama internazionale sulle più recenti novità in ambito di traumatologia sportiva. "Gli infortuni sportivi costituiscono un fenomeno diffuso e con impatti significativi su atleti di ogni livello. Studi epidemiologici – ricorda l'ateneo – evidenziano come quasi 4 atleti su 10 riportino almeno un infortunio in un anno, con distorsioni di caviglia e tensioni muscolari che colpiscono ginocchio e spalla. Questi incidenti hanno effetti diretti sulla salute, sulle performance e generano costi economici rilevanti, limitando la partecipazione sportiva se non affrontati con strategie di prevenzione e terapia basate su evidenze scientifiche". "In Italia si registrano circa 300.000 infortuni sportivi l’anno, con 15.000 ricoveri, soprattutto nei settori giovanili – illustra Matteo Guzzini, docente di Malattie dell’Apparato Locomotore presso l’Università UniCamillus e Presidente del Congresso – Creare una cultura multidisciplinare con staff medico, fisioterapico e tecnico permette di prevenire e curare meglio i traumi, riducendo gli infortuni e favorendo un rapido ritorno in campo, sempre in sicurezza". Sul palco tre testimonianze di grande forza mediatica: Martin Castrogiovanni, icona del rugby internazionale; Caterina Banti, oro olimpico nella vela (Tokyo e Parigi 2024); Gloria Peritore, campionessa mondiale di kickboxing ed europea di pugilato. "Gli obiettivi di questo evento sono aggiornare sullo stato dell’arte nel trattamento delle principali patologie della Traumatologia dello Sport, dalle lesioni muscolari al ginocchio, alla mano, al polso, fino a gomito, spalla e caviglia, mettendo a confronto esperti, fisioterapisti e atleti campioni per fornire un punto di vista a 360 gradi centrato sulla salute dell’atleta – continua Guzzini – Le procedure innovative spaziano dalla tecnica 'repair' per il legamento crociato anteriore alla medicina rigenerativa e alle metodiche microchirurgiche e mini-invasive". Gli incidenti sono temuti da ogni atleta, agonista e non, perché potrebbero segnare la fine della carriera. Per questo la prevenzione diventa di fondamentale importanza: un atleta spinge il suo corpo verso nuovi limiti, per questo non può scongiurare gli infortuni, ma può gestirli. Questo significa un lavoro costante di calcolo del rischio. "Nella mia carriera ho affrontato infortuni importanti, e mi hanno insegnato che la prevenzione non è un dettaglio, ma un vero e proprio metodo di lavoro: controlli periodici, forza specifica, gestione intelligente dei carichi e recupero serio – spiega Martin Castrogiovanni, ex pilone della Nazionale di Rugby – È questo approccio che riduce davvero il rischio, ti mantiene performante e ti permette di tornare in campo meglio di prima". Una prevenzione gestita, curata, calcolata: una prevenzione che è diventata la nuova vera frontiera della scienza dello sport. Secondo Martin Castrogiovanni, si è passati "dal curare al prevenire. Oggi gli atleti lavorano con dati, screening periodici e gestione dei carichi, curando recupero, nutrizione e sonno. La medicina sportiva è continua, personalizzata e integrata con la performance". Per ribadire l’importanza della prevenzione, oltre che della cura, è necessario un costante dialogo tra atleti e professionisti medico-sanitari del settore. «Eventi come questo congresso permettono di condividere conoscenze scientifiche di alto livello e di favorire un dialogo interdisciplinare tra medici, fisioterapisti e atleti, con l'obiettivo di migliorare la diagnosi, il trattamento e il percorso di ritorno all’attività sportiva in piena sicurezza – conclude Gianni Profita, rettore UniCamillus – È attraverso il confronto delle migliori esperienze cliniche e scientifiche che possiamo fare un concreto passo avanti nella tutela della salute nello sport".
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