(Adnkronos) – "In 10 anni abbiamo avuto 153 mila attività guidate da under 35 in meno. E' un calo pesante, ancora più se si considera ha riguardato non le aziende di servizi, che stanno bene, ma quelle manifatturiere, che hanno rappresentato il pilastro sulla base del quale l'Italia è diventata una nazione rispettata in tutto il mondo. Gli under 35 sono la vera forza di un Paese che vuole primeggiare, e quindi serve un sostegno diverso dalla politica, si devono creare delle condizioni che possano far credere i giovani in questi settori, come il manifatturiero, che hanno fatto l'Italia grande". Così, con Adnkronos/Labitalia, Eustachio Papapietro, presidente giovani imprenditori di Confapi, commenta i dati di oggi di Unioncamere-Infocamere sulla 'mortalità' delle imprese guidate da under 35. Secondo Papapietro "il panorama è critico, servono interventi specifici. In primis favorire l'accesso al credito e la formazione in ambito digitale e anche manageriale, elementi ormai imprescindibili per competere sul mercato. E poi il problema è che alle volte si crea un 'tappo' generazionale che non permette la crescita veloce e sostenuta dei giovani. Quindi il consiglio che va dato agli under 35 è di metterci sempre più coraggio e di puntare sulla formazione manageriale. Formazione che non si fa ma si dovrebbe fare per capire quanto è bello fare impresa e quanto la manifattura italiana può essere ancora fondamentale per questo Paese e per i giovani", sottolinea la guida dei giovani di Confapi. Altro ostacolo all'imprenditoria giovanile è la burocrazia."Serve una sburocratizzazione del sistema. Io dico sempre che dovrebbe esserci un ministero della 'deregolamentazione'. Alle volte infatti ci sono troppe regole a cui attenersi e probabilmente sono queste le vere paure per i giovani imprenditori, non tanto, ad esempio, i dazi" paventati dagli Usa sui prodotti italiani ed europei, sottolinea. Secondo Papapietro "i dazi sono argomenti anche troppo grandi per le giovani imprese. Credere che i dazi possano essere un freno all'imprenditoria giovanile è un errore, anche se certamente sono un problema da affrontare. Ma i giovani devono prima credere nel fare impresa, e solo dopo affrontare i problemi così grandi come i dazi. Ma devono essere agevolati, oltre che formati", conclude. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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