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Il Munda, Museo Nazionale d’Abruzzo, torna 'a casa'. È stata presentata alla stampa la rinnovata sede del Munda al Castello cinquecentesco dell’Aquila, simbolo della città e scrigno della memoria artistica regionale che riaprirà al pubblico il 20 dicembre. Dopo oltre sedici anni dal terremoto del 6 aprile 2009, una porzione significativa delle collezioni torna finalmente 'a casa' con un moderno allestimento nel quale l’ordinamento museale viene valorizzato grazie a nuove tecnologie per la narrazione e nel più ampio rispetto dell’accessibilità fisica, cognitiva e sensoriale. Le opere, disposte nelle sale secondo un criterio eminentemente cronologico, sono protette da sistemi antisismici e antivibrazione. Alla presentazione sono intervenuti, insieme alla direttrice del Munda Federica Zalabra, il titolare dell’Ufficio speciale per la Ricostruzione dell’Aquila Salvatore Duilio Provenzano, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e il Direttore generale Musei del ministero della Cultura Massimo Osanna. "Il ritorno del Museo Nazionale d’Abruzzo nel Castello cinquecentesco dell’Aquila – commenta Osanna – rappresenta un passaggio di grande valore simbolico e culturale: non soltanto la restituzione di un museo alla sua sede storica, ma il segno concreto di un percorso di ricostruzione che ha posto al centro il patrimonio come bene pubblico, strumento di conoscenza e fattore di coesione per la comunità. Il nuovo allestimento è il risultato di un lavoro lungo e articolato, che ha intrecciato ricerca, restauro e progettazione museografica, restituendo accessibilità a collezioni il cui rapporto con il museo e con il pubblico era stato profondamente segnato dai tragici eventi del 2009. Questa fortezza straordinaria – prosegue Massimo Osanna – torna oggi a essere un luogo della cultura vivo, dinamico, capace di parlare a tutti i pubblici, diventando al tempo stesso un simbolo di rinascita e di resilienza per l’intera comunità. La riapertura di questi spazi si inserisce in una visione più ampia che la Direzione generale Musei sta portando avanti in tutto il Paese: musei intesi come presìdi culturali attivi, radicati nei territori, aperti alla ricerca, all’accessibilità e alla partecipazione. In questo senso, il Munda rappresenta un modello significativo, capace di tenere insieme memoria e futuro, identità locale e reti nazionali, all’interno del sistema museale nazionale. Il Castello dell’Aquila torna così a essere non solo uno scrigno di opere, ma uno spazio di relazione, e condivisione, chiamato a svolgere un ruolo centrale nella vita culturale del territorio". "Oggi non inauguriamo soltanto un nuovo allestimento, ma restituiamo alla città un luogo della memoria collettiva e alla regione uno strumento fondamentale di conoscenza del proprio patrimonio", ha dichiarato la direttrice del Munda durante la conferenza stampa. "Il Castello torna a essere un museo al passo con i tempi, vivo, aperto, in dialogo con la comunità e con la ricerca internazionale". "Una sfida avvincente che abbiamo voluto e per la quale abbiamo lottato, che abbiamo portato a termine con grande fatica ma enorme soddisfazione, convinti che la ricostruzione anche immateriale della nostra città sia elemento cardine della sua rinascita", ha commentato Salvatore Provenzano. Gli spazi del piano terra e del primo piano del quarto sud est del Castello sono stati consegnati al museo nel giugno 2025 dall’ex Segretariato Regionale per l’Abruzzo che ne ha curato, a partire dal 2016, i complessi lavori di consolidamento e restauro. La consegna di questo primo stralcio ha permesso al Munda di procedere con il progetto museologico che ha interessato questa sezione con il nuovo allestimento museografico di ben 98 opere. L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila ha supportato il museo nelle fasi di approvazione del progetto esecutivo e nella gestione della procedura di affidamento dei lavori, operando come stazione appaltante e seguendo i lavori di allestimento, a suggellare una proficua collaborazione con il Munda che testimonia l’impegno delle diverse istituzioni ed enti sul territorio e che avrà ulteriori sviluppi in futuro. A questo riguardo si sottolinea il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio dell’Aquila che ha cofinanziato gli schermi ad uso dell’imponente Touch Wall del primo piano, lungo 3,5 metri e alto 1,2 metri.
Quello del Munda al Castello aquilano, dove era ospitato sin dalla sua inaugurazione del 23 settembre 1951, è un ritorno atteso sedici anni. Il sisma del 2009 ha provocato il grave danneggiamento del Castello, con il crollo del secondo piano – dove era ospitata la parte museale moderna – e pesanti lesioni ai livelli superiori, imponendo la chiusura del museo. Dal 19 dicembre 2015, per non interrompere il rapporto con la città, il Munda ha trovato casa negli spazi dell’ex Mattatoio di Borgo Rivera, all’interno delle mura storiche e accanto alla Fontana delle 99 Cannelle. "Abbiamo voluto che il 19 dicembre 2025 segnasse esattamente dieci anni dalla riapertura nella sede provvisoria di Borgo Rivera", ha spiegato la Direttrice. "È un passaggio simbolico: da un luogo nato per non interrompere la continuità del museo, si torna alla sede che fin dalla sua origine custodisce la storia artistica dell’Abruzzo".
Quella che si apre oggi è una prima tappa di un progetto organico che riguarda l’intero Castello. Preziosa è stata la collaborazione con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila che ha formulato il bando di gara e ha operato come stazione appaltante, con un Responsabile Unico di Progetto e un Direttore dei lavori, per il Lotto 1 del progetto denominato Musealizzazione, laboratori di restauro e ricerca, nuovi depositi, spazi di accoglienza e valorizzazione, opere di accessibilità e superamento barriere architettoniche fisiche e cognitive, finanziato con l’Attuazione degli interventi del Piano Complementare al Pnnr nei territori colpiti dal sisma 2009-2016, ordinanza del Commissario Straordinario per la ricostruzione n. 11 del 30 dicembre 2021. Il progetto museografico è stato realizzato dallo Studio Guicciardini & Magni mentre il progetto museologico ha avuto la curatela della Direttrice Federica Zalabra. L’Istituto Centrale per il Restauro del Mic è intervenuto con professionalità e competenza a fornire indicazioni per la realizzazione del sistema antisismico e antivibrazione che è stato declinato in basi per le numerose sculture lignee e pannelli sui quali è stata vincolata la maggior parte dei dipinti su tavola.
La porzione degli spazi restituita al Munda ospita ora un percorso introduttivo dedicato alla storia della città dell’Aquila, del Castello e del museo, articolato in tre sale, con installazioni immersive e una narrazione per immagini dalla fondazione cinquecentesca del Castello fino ai giorni nostri; ambienti con pavimentazioni con stampa su vetro che riproducono le piante storiche della città, per orientare il visitatore nello spazio urbano e nel paesaggio culturale abruzzese; il nuovo percorso espositivo dal Medioevo al Cinquecento, cuore delle ricche collezioni permanenti del museo. Il resto delle collezioni – la sezione archeologica, le opere dal Seicento all’arte contemporanea – troverà posto progressivamente, secondo un progetto museale già definito che prevede, entro la fine del 2027, la consegna e l’allestimento del secondo piano, restituendo al museo l’intero blocco storico.
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