Il lavoro stagionale presenta opportunità temporanee interessanti, ma è accompagnato da diverse sfide. Scopri tutto quello che c'è da sapere sulla NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) e come essa possa supportare i lavoratori stagionali nel periodo di disoccupazione. Approfondisci i requisiti, i diritti e le modalità di accesso a questa indennità, per garantire una protezione adeguata durante le pause lavorative.
Durante l’estate del 2025, oltre 250.000 persone hanno intrapreso un lavoro stagionale, una forma di occupazione legata a determinati periodi dell’anno o picchi di domanda. I settori maggiormente coinvolti sono il turismo, l’agricoltura e il commercio. Questa tipologia di lavoro è regolata dal Decreto del Presidente della Repubblica 1525/1963, che stabilisce le norme fondamentali per i contratti a tempo determinato.
Un contratto di lavoro stagionale funziona attraverso specifici accordi a tempo determinato, privi di restrizioni come il limite massimo di 24 mesi o l’obbligo di giustificare la causale di assunzione.
I vantaggi del lavoro stagionale includono flessibilità e la possibilità di guadagni extra durante i periodi di alta domanda. Questa caratteristica rende il lavoro stagionale una scelta ideale per chi cerca opportunità temporanee, come studenti o persone in cerca di un’occupazione supplementare.
Tuttavia, ci sono anche svantaggi. La principale criticità riguarda la mancanza di stabilità a lungo termine: al termine della stagione lavorativa, il contratto scade e il lavoratore si ritrova spesso senza occupazione, creando incertezze economiche per molti.
Esiste un sostegno economico per i lavoratori stagionali disoccupati: la NASpI, un’indennità di disoccupazione introdotta nel 2015 dal governo Renzi. Questa misura offre un aiuto economico a chi ha perso il lavoro, compresi coloro che hanno svolto un lavoro stagionale.
I lavoratori stagionali hanno diritto a ricevere la NASpI, a patto che soddisfino i requisiti richiesti. Non ci sono regole specifiche per i lavoratori stagionali; devono rispettare i criteri standard previsti per la NASpI.
In particolare, ci sono due requisiti principali da considerare: innanzitutto, è necessario aver accumulato un certo numero di settimane di contributi nei 4 anni precedenti la fine del contratto. Inoltre, se nei 12 mesi prima del termine del contratto stagionale si sono presentate dimissioni o si è risolto consensualmente un contratto a tempo indeterminato, è possibile richiedere la NASpI solo se sono state accumulate almeno 13 settimane di contributi dopo tali dimissioni.
Un’altra domanda riguarda l’importo che si può ricevere tramite la NASpI. Per il 2025, l’importo massimo mensile è fissato a 1.562,82 €. Per calcolare l’indennità, si deve considerare la retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni. La formula da seguire è la seguente: (Totale guadagnato negli ultimi 4 anni / settimane di contributi versati) × 4,33.
Tuttavia, l’importo non potrà mai superare il massimale stabilito per l’anno in corso.
Fino al 2025, i lavoratori stagionali avevano la possibilità di ricevere la NASpI per un mese in più rispetto agli altri, ma a partire da gennaio 2025 questa opzione è stata eliminata. Pertanto, la durata della NASpI dipende dal numero di settimane lavorate negli ultimi 4 anni: la prestazione dura la metà delle settimane di lavoro accumulate.
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