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Giovani e AI: 2 su 3 ne riconoscono il valore ma si sentono impreparati

(Adnkronos) – Nonostante l'incertezza occupazionale e la crescente automazione di alcune posizioni, la nuova generazione guarda all’intelligenza artificiale non come una minaccia, ma come un'opportunità. A rivelarlo è il recente osservatorio ASUS Business, condotto da Research Dogma, che ha indagato il punto di vista di un campione di giovani laureati e laureandi under 30. Lo studio, tuttavia, svela un paradosso sorprendente: pur riconoscendo il potenziale dell'AI, la maggior parte di loro si sente ancora impreparata ad affrontarlo. I dati raccolti mostrano una evidente lacuna nelle competenze digitali: sebbene oltre la metà degli intervistati si consideri un utente "di buon livello" con il computer, solo il 37% si dichiara molto preparato nell’uso di programmi e software. La cifra scende drasticamente quando il focus si sposta sull'intelligenza artificiale, dove solo il 24% dei giovani si sente realmente competente. Questo scenario mette in luce come una generazione nata e cresciuta con la tecnologia a portata di mano dimostri una preparazione ancora incompleta sulle competenze digitali che saranno decisive per il futuro. D'altra parte, il quadro cambia quando si parla di percezione. La ricerca evidenzia un entusiasmo critico verso l’evoluzione tecnologica. Quasi la totalità degli intervistati (95%) riconosce che l'AI avrà un impatto significativo sul lavoro, e il 76% ritiene che le competenze in questo ambito saranno sempre più fondamentali. Tuttavia, il 40% di questi ritiene che l'impatto sarà meno radicale di quanto spesso si narra. I giovani dimostrano un approccio lucido e pragmatico, accogliendo l'AI come un alleato per migliorare la produttività, la creatività e per liberare tempo da mansioni ripetitive, con l'obiettivo finale di ridefinire le priorità personali e professionali. Questo pragmatismo valoriale si riflette anche sulle priorità che i giovani assegnano al lavoro. La ricerca sfata il luogo comune secondo cui essi cercherebbero solo aziende con principi etici astratti, mostrando invece una preferenza per comportamenti concreti e tangibili. Tra le priorità, infatti, al primo posto rimane la giusta remunerazione (53%), seguita subito dopo dalla flessibilità dei tempi di lavoro (46%). Questo indica una generazione che pone al centro i propri bisogni concreti, come il giusto compenso e un equilibrio tra carriera, crescita personale e qualità della vita. 
Lavinia Fogolari, Head of Marketing SYS di ASUS, ha commentato i risultati: "I risultati di questa ricerca offrono un segnale chiaro: i giovani guardano all’intelligenza artificiale con uno spirito pragmatico, riconoscendone il potenziale per migliorare produttività e creatività, senza perdere di vista la necessità di un equilibrio tra lavoro e vita personale”. Ha aggiunto inoltre che “è incoraggiante vedere come questa generazione non consideri la tecnologia una minaccia, bensì un alleato con cui costruire un futuro professionale più sostenibile e motivante. Per questo motivo ASUS si impegna a supportarli con strumenti e soluzioni che possano rafforzare le loro competenze digitali, rendendole davvero centrali nella loro crescita. La gamma di PC ASUS ExpertBook, ad esempio, risponde a questa visione, offrendo funzionalità AI integrate che ottimizzano il lavoro ibrido, come l’ottimizzazione automatica delle risorse di sistema e la cancellazione del rumore in tempo reale."
 —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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