(Adnkronos) –
Tra campo e malattia, la storia di Tathiana Garbin commuove gli Internazionali d'Italia 2025. Nella sala stampa del Centrale la capitana delle azzurre che hanno vinto la Billie Jean King Cup 2024 ha presentato oggi, martedì 6 maggio, il suo libro 'Tathiana Garbin: Il mio match per la vita tra gioie e cicatrici', scritto a quattro mani insieme alla giornalista de La Gazzetta dello Sport Federica Cocchi. Nel 2023, a pochi mesi dalle Finals di Bjk Cup a Siviglia, all'ex tennista italiana, è stato diagnosticato un tumore che ha sconvolto la sua quotidianità e cambiato per sempre la sua vita. Ancora oggi, dopo aver sconfitto la malattia, parlandone all'Adnkronos ha gli occhi lucidi, e ripensare al passato le provoca emozioni difficili da controllare.
A volte ci si può trovare davanti ad avversari che sembrano troppo forti per essere battuti. Quanto ti ha aiutato la tua esperienza da tennista nell'affrontare la malattia?
Il tennis è stato importantissimo, e infatti ne parlo molte volte in questo libro. È molto più di uno sport, è una disciplina. È riuscito a essere il punto fermo della mia vita, anche in un momento così buio come quello che ho affrontato. Io non conoscevo la malattia, era la prima volta che mi risuonava nella testa, era tutto sconosciuto per me. Ho dovuto trovare dei parallelismi con il tennis e con le cose che conoscevo, e portare questo avversario nel mio campo mi è servito tantissimo.
Questo libro assomiglia alla chiusura di un cerchio: scriverlo, pubblicarlo, presentarlo. Hai detto a te stessa 'ho vinto'?
Assolutamente sì, anche se penso che non si vinca mai veramente. Nella vita ci sono dei momenti belli che bisogna saper assaporare e che io ho imparato ad apprezzare non 'grazie' alla malattia, ma 'attraverso' la malattia. Ho imparato che bisogna ringraziare ogni giorno il presente, per quello che si ha, e stare sul 'qui e ora'. Apprezzare di più le vittorie, tenersele un po' dentro. Perché spesso andiamo veloci per rincorrere gli obiettivi, ma a volte bisogna parlare di valori ancora più importanti.
Lo scorso anno la vittoria della Billie Jean King Cup. Quanto sono state ispirate le tue ragazze dalla tua storia?
Loro sono state straordinarie, credo che in parte sicuramente la mia storia abbia influito, abbia dato un bel 'booster', una carica diversa. Ma devo dire che queste giocatrici hanno veramente qualcosa dentro quando giocano con la Nazionale. Penso che siamo stati bravi a trasferire questo valore, l'attaccamento alla Nazionale, all'Italia. Ma anche ai valori di amicizia e di squadra. In questo sento che sono stata molto brava (ride, ndr).
Ora gli Internazionali. Cosa ti aspetti dalle azzurre?
Io spero che possano fare un torneo importante. Abbiamo giocatrici forti e sono convinta che daranno il meglio per arrivare in fondo. (di Simone Cesarei) —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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